Piscina riabilitativa per tutti Maniago nuoto: passi avanti

Importante passo avanti nella lunga vertenza legata alla piscina riabilitativa di Maniago, oggi privata e accessibile solamente a chi può permetterselo: è stata presentata l’istanza in Regione per l’accreditamento col servizio sanitario pubblico. La Maniago nuoto, che gestisce l’impianto di via Polo assieme a quello natatorio, ha fatto sapere che si tratta di un importante step, il quale apre le porte a quanto si attendeva da tempo.
La questione dell’accreditamento ha acceso il dibattito politico. A porre l’interrogativo sullo stato dell’arte è stato il consigliere del gruppo autonomo Pedemontana vive, Cesare Monea, il quale da anni segue il progetto assieme all’assessore alle politiche sociali Andrea Gaspardo. «La Regione ha individuato il fabbisogno delle prestazioni sanitarie del territorio, ai fini dell’accreditamento delle strutture sanitarie private – ha fatto sapere Monea – . Per l’area di Pordenone è stata individuata la necessità di prestazioni di riabilitazione. Ci chiediamo, quindi, se la piscina riabilitativa abbia presentato domanda di accreditamento. Perdere questa treno sarebbe un peccato». La Maniago nuoto ha assicurato che tutto è stato fatto e ora si attendono i prossimi passaggi previsti dall’iter.
Il caso della piscina riabilitativa a Maniago era approdato pure in Regione: il consigliere Giampaolo Bidoli (Patto per l’autonomia), sollecitato anche da Monea, aveva incalzato la giunta Fedriga, visti i ritardi nell’accreditamento. Bidoli aveva messo in luce il «danno per il territorio, dato che a oggi la struttura è accessibile solamente a chi ha disponibilità economica».
L’assessore alla sanità, Riccardo Riccardi, aveva sottolineato che, «alla luce degli adempimenti richiesti dalla normativa e correttamente attivati, sull’iter procedurale non si imputare alla Regione nessun ritardo». Riccardi aveva annunciato pure che «la giunta Fedriga esaminerà il documento di programmazione che interessa anche l’accreditamento dell’impianto di Maniago, il cui iter procedurale potrà essere concluso prima di fine anno». Aveva osservato: «L’accreditamento di una struttura sanitaria privata deve essere inserito in un ambito programmatorio generale, coerente con la normativa, la quale stabilisce la necessità della determinazione del fabbisogno di assistenza e di strutture accreditate come atto propedeutico all’attivazione degli eventuali e periodici procedimenti per la concessione dell’accreditamento stesso». Oggi il passo avanti verso «una struttura più accessibile a tutti e anche più sostenibile», ha sottolineato Monea.
Il cantiere per realizzare l’impianto era stato aperto nel 2011. Un percorso lungo e travagliato: il piano era persino sparito dalle programmazioni dell’Azienda sanitaria del 2012 e 2013 e l’amministrazione Carli ne aveva ottenuto il reinserimento nei piani attuativi del 2014. –
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