Piscina, la gestione resta all’Unione nuoto Friuli

UDINE. L’Unione nuoto Friuli continuerà a gestire la piscina Tomadini per i prossimi cinque anni. Ai genitori degli agonisti sarà, però, chiesto uno sforzo economico per far quadrare il bilancio della società sportiva.
Si conclude così la telenovela che ha tenuto con il fiato sospeso i mille iscritti dell’impianto natatorio. Ieri l’incontro tra gli avvocati delle due parti, Severino Lodolo per l’Unf e Silvia Pajani per la Fondazione, ha sancito l’accordo. Il debito di 70 mila euro è stato saldato grazie all’elargizione del direttivo e quindi sarà rispettato il contratto che lega l’Unf alla piscina fino al 2022.
Alle stesse condizioni, con lo stesso canone d’affitto e senza alcuno sconto per quanto riguarda i consumi. Entro il 5 di ogni mese la società dovrà versare 11 mila euro del canone di locazione e dovrà pagare i costi di luce, acqua e gas entro 10 giorni dal ricevimento della bolletta.
Nessun commento al termine del vertice da parte di don Luciano Segatto, presidente della Fondazione, mentre il consiglio d’amministrazione dell’Unf dichiara tutta la propria soddisfazione per il lieto fine della vicenda.
«Lo sfratto è stato ritirato – questo è il primo commento di Maurizio Vidus, figlio del presidente onorario Marcello e maestro della scuola nuoto – e ora possiamo ripartire con i corsi estivi e con le iscrizioni per il mese di settembre. Quando ho saputo della buona notizia sono scoppiato a piangere. Per me il Tomadini è tutto, è la mia vita. Sono cresciuto qui da quando ho quattro anni. Ora dobbiamo pensare a non inguaiarci nuovamente».
Lunedì, alla ripresa dei lavori, Vidus si incontrerà con gli altri componenti del direttivo Stefano Michelutti e Franco Casarsa che, da vicepresidente dimissionario, continuerà comunque a dare una consulenza alla società sportiva. «Convocheremo prima possibile un’assemblea con i genitori per gestire al meglio la prossima stagione agonistica», spiega.
Da una parte serviranno forze fresche all’interno del direttivo. E i genitori hanno già, a parole, dimostrato attaccamento all’associazione, dando la disponibilità ad entrare nel cda. «Questo è un bel segnale – aggiunge Vidus –. Sono pronto anche a fare un passo indietro per dare una svolta. Il mio appello è di ragionare bene sul da farsi. Non è facile gestire una realtà come la nostra che è cresciuta molto in questi anni. Serve gente esperta e professionale».
E poi verrà analizzata la questione costi. «Considerato che non potremo ritoccare il contratto – precisa Vidus – chiederemo ai genitori del settore agonistico di anticipare una parte della quota d’iscrizione del prossimo anno». Ogni famiglia dei 250 agonisti (sincro piccoli, grandi, esordienti, propaganda, assoluti e master) dovrà versare in due rate (la prima entro il 3 luglio e la seconda entro il primo agosto) tra i 175 euro e i 300 euro d’acconto a seconda della categoria.
«Non possiamo più permettere pagamenti dilazionati o proroghe – conclude Vidus –. Durante l’estate cercheremo di analizzare i conti in maniera approfondita per capire come poter intervenire per una riduzione dei costi e un aumento dei ricavi. Valuteremo se rivedere le quote spalmando l’aumento in tutti i corsi».
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