Piscina comunale, non la gestirà Kuma Ribaltone al Tar nell’appalto milionario

Quattro società in gara, una vecchia piscina da ristrutturare e decine di sportivi che aspettano un impianto finalmente all’altezza delle aspettative di un capoluogo da più di 50 mila abitanti.
Sullo sfondo, una battaglia giudiziaria a colpi di aggiudicazioni e ricorsi, con un finale scritto dai magistrati amministrativi del Tar di Trieste.
Ma andiamo con ordine.
In tutti questi anni la piscina comunale “Daniele Del Bianco” di Vallenoncello è stata gestita dalla Gis. Nel 2015, però, la Kuma, società di Codroipo, manifesta interesse per la struttura elaborando un project financing recepito dal Comune di Pordenone nel successivo bando di gara e guadagnandosi, in tal modo, il diritto a pareggiare l’offerta della società vincitrice qualora il successo non le avesse arriso.
Oggetto del project financing, nello specifico, «l’affidamento della concessione di servizi relativa alla gestione della piscina comunale e ai lavori accessori di ristrutturazione e riqualificazione, da realizzarsi con finanza di progetto per un valore di 17 milioni 987 mila euro più Iva».
Si tiene la gara e, oltre alla Kuma e alla Gis, vi partecipano la Gymnasium di Pordenone e la Arca di Oderzo, che nel Friuli occidentale già gestisce le piscine di Fontanafredda, Spilimbergo e Pasiano.
Il punteggio più alto lo ottiene proprio l’Arca, seconda arriva la Gis. Kuma e Gymnasium non raggiungono la soglia di sbarramento e proprio questo si rivelerà il punto intorno a cui ruoterà il giudizio dei magistrati del Tar.
Sì, perchè Kuma, pur sconfitta, non rinuncia a esercitare il proprio diritto di prelazione, garantito dal codice degli appalti, e ottiene l’aggiudicazione dal Comune. Comune contro cui ricorrono Arca e, senza esito, Gis. I giudici stabiliscono che ha titolo a esercitare il diritto di prelazione, come sostenuto dai legali di Arca, soltanto un concorrente che sia tale a tutti gli effetti. Non una società che non raggiunge i requisiti minimi previsti dalla gara, venendone esclusa.
I pareri sul punto, riconoscono gli stessi magistrati, sono contrastanti ma quello dei giudici giuliani va nella direzione di premiare Arca, “resuscitando” di fatto l’esito meritocratico della gara in senso stretto.
Di qui, come richiesto dalla società ricorrente, l’annullamento degli atti e dei provvedimenti impugnati «laddove ammettono Kuma, anzichè escluderla, dall’esercizio del diritto di prelazione».
Sarà dunque Arca a gestire il nuovo corso alla “Del Bianco”, sperando che finalmente Pordenone e chi ama il nuoto possano essere dotati di un impianto più funzionale e moderno. —
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