Pinton vince la competizione con Zannini è lui il nuovo rettore dell’ateneo friulano

Eletto a larga maggioranza, Roberto Pinton è il nuovo rettore dell’università di Udine. In terza convocazione, il professore di Chimica agraria ha ottenuto 326 preferenze, 125 in più dello sfidante Andrea Zannini che si è fermato a 201. Ieri, ai seggi si sono recati 886 elettori (77,38%) dei 1145 aventi diritto (il voto dei tecnici amministrativi vale 0,12). Due gli astenuti, 26 le schede bianche. «Sono emozionato, ma molto contento. È stata una bella prova», ha detto a caldo il neo rettore dopo aver condiviso il risultato con la moglie. È stata lei a ricevere il primo messaggio del neo rettore che ha dedicato la vittoria ai suoi genitori, alla moglie e alle figlie e alla sua seconda famiglia che è l’università. L’1 ottobre riceverà il testimone da Alberto Felice De Toni.
Sono passate da poco le 18, i seggi sono chiusi e a palazzo Antonini, davanti alla sala atti, arrivano i primi supporter di Pinton. C’è il prorettore vicario, Angelo Montanari, ci sono alcuni colleghi di Agraria, c’è l’ex sfidante Antonella Riem che ritirandosi ha lasciato sul campo 145 voti. Considerato che Pinton e Zannini hanno, rispettivamente, aumentato i consensi di 58 e 23 unità, una fetta (64) dell’“eredità” Riem è andata persa.
Le porte della sala atti si aprono alle 18.30 e la decana dei professori ordinari, Irene Mavelli, comunica l’affluenza, mentre sullo schermo inizia a girare il contatore: Pinton 326, Zannini 201, bianche 26, nulle 2. Pinton ha ampiamente superato il quorum ed è il nuovo rettore dell’ateneo friulano. Gli applausi non mancano.
La commissione elettorale invita gli elettori a uscire dalla sala per predisporre l’atto di proclamazione. Sul pianerottolo Pinton riceve abbracci e congratulazioni, ma il più coinvolgente è quel del professor Paolo Ceccon, il direttore del dipartimento di scienze agroalimentari, ambientali e animali che nella corsa verso palazzo Florio ha sempre supportato il collega. Sul volto del neo eletto traspare l’emozione soprattutto quando dedica la vittoria ai suoi genitori: «In questi giorni, 40 anni fa, moriva mio padre, dedico a lui e a mia madre la vittoria perché mi hanno insegnato che prima di tutto viene il rispetto per gli altri. Poi la dedico a mia moglie e alle mie figlie che sono quanto di più caro ho al mondo e alla mia famiglia adottiva, l’università di Udine. Sono qui da quasi 33 anni». Si riaprono le porte e la commissione proclama il professor Roberto Pinton nuovo rettore dell’ateneo friulano. I presenti applaudono, stringono le mani al vincitore che non si accorge di avere alle spalle Zannini che lo solleva di peso. I due si abbracciano archiviando, così, le diversità di vedute. Zannini si congratula con l’amico Pinton. «È stato un confronto trasparente su temi concreti, che non può che giovare alla crescita del nostro ateneo. Sono sicuro – scrive sul suo sito – che Pinton saprà far proprie le istanze di rinnovamento e rilancio espresse dalle centinaia di persone che mi hanno sostenuto, e che qui ringrazio». Il direttore di Studi umanistici si congratula pure con la collega Riem: «Il contributo di idee che ha portato alla competizione elettorale è stato altamente significativo». Zannini passa subito all’operatività auspicando di veder «modificare il tortuoso meccanismo elettorale. Se avessimo seguito quanto viene ormai fatto in quasi tutti gli atenei – conclude – avremmo risolto in meno tempo e con minori tensioni una competizione che deve essere utile alla nostra università».
Anche Pinton ringrazia gli altri colleghi candidati, «ho sempre fatto fatica a chiamarli avversari» aggiunge nell’esprimere la sua soddisfazione per «come è stato raggiunto il risultato». Nota la presenza del già rettore, Cristiana Compagno, ed esprime apprezzamenti per i suoi predecessori: «Spero di poter prendere un pezzettino dei rettori che sono stati prima, salendo sulle spalle di ciascuno e dando il mio modesto, ma deciso e forte contributo a questa splendida università che mi ha dato molto perché è fatta di uomini e donne che hanno passione». —
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