Pinnock, poeta del clavicembalo al Verdi

Lunedì sera alle 20.45 il Teatro Verdi ospiterà una leggenda nel mondo della musica classica: Trevor Pinnock. Di scena con il concerto “Trevor Pinnock Trio”

Domani sera alle 20.45 il Teatro Verdi ospiterà una leggenda nel mondo della musica classica: Trevor Pinnock. Di scena con il concerto “Trevor Pinnock Trio”, che proporrà al pubblico pordenonese brani dell’età d’oro della musica barocca: compositori francesi e tedeschi tra Seicento e Settecento, per un viaggio anche geografico in quei paesi europei dove lo stile strumentale conobbe le più alte espressioni.

Trevor Pinnock è celebre come direttore d'orchestra e come clavicembalista: al pari di Savall, da circa cinquant'anni si dedica alla valorizzazione della musica barocca.

Tre lauree honoris causa, un Gramophone Award, la vasta discografia e una sfolgorante carriera di clavicembalista, testimoniano l’eccellenza di Pinnock come studioso e interprete, da decenni uno dei più valenti specialisti di musica antica a livello internazionale. Il programma del concerto al Verdi offre pagine solistiche e d’insieme: capolavori che delineano uno scorcio affascinante di Barocco.

Con i colleghi Jonathan Manson (violoncello e viola da gamba) e Matthew Truscott (violino), Pinnock ha instaurato un lungo sodalizio artistico: insieme si esibiscono in concerti cameristici e hanno inciso dischi, come il recente live alla Wigmore Hall di Londra ha vinto il prestigioso Echo Klassik Award.

Il “Trevor Pinnock Trio” eseguirà brani di Dietrich Buxtehude, compositore del 1600 fra i più apprezzati della sua epoca, i cui brani oggi si ascoltano piuttosto raramente in concerto. Rimane nella leggenda il viaggio a piedi di circa 400 km che fece Bach fino a Lubecca pur di ascoltarlo dal vivo.

Oltre ai brani di Buxtehude saranno eseguiti anche brani di Jean-Marie Leclair, violinista e compositore francese, attivo nella prima metà del Settecento, periodo in cui raggiunse una certa celebrità nelle corti del tempo (fu anche al servizio dell’Infante Filippo di Spagna). Misantropo e ipocondriaco, morì di morte violenta e il suo corpo fu rinvenuto solo dopo alcuni mesi: tra le mani stringeva ancora quanto aveva di più caro, il suo Stradivari. Da allora questo violino è soprannominato Le Noir, e nel suo legno è possibile ancora scorgere l’impronta scura della mano destra del musicista. Oggi è di proprietà del violinista Guido Rimonda, ospite lo scorso anno del Verdi nel concerto con Richard Galliano e la Camerata Ducale Vercelli.

E prima dello spettacolo ritorna l’happy hour (informazioni e prenotazioni 0434 29009 e attraverso il sito del teatro), dalle 19.30, nell’area bar, con i prodotti a chilometro zero del territorio.

Informazioni e aggiornamenti sul sito www.comunalegiuseppeverdi.it, facebook e Twitter (@teatroverdipn), #unabellastagione, telefono: 0434 247624.

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