Pietre da tutte le cave friulane per il monumento alle donne

PORDENONE. Un monumento per celebrare, da uno dei balconi del Friuli con vista che spazia dai monti al mare, l’emigrazione regionale e il ruolo delle donne nella comunità friulana: un gruppo di volontari di Anduins ha portato sino in cima al monte Zucchi pietre, sabbia e ghiaia per realizzare l’opera che è intesa anche come un baluardo dell’autonomia della Piccola Patria.
«Con questo monumento – ha spiegato a nome del gruppo dei realizzatori Mirko Bellini –, tutto fatto dai volontari con propri fondi e senza nessun intervento pubblico, vogliamo celebrare la “mari dal Friûl” e il ruolo di tutte le donne nella famiglia friulana, punto fisso degli emigranti in giro per il mondo. Non soltanto: visto che vi abbiamo ricreato il territorio con mare, fiumi e monti, è anche un richiamo a difendere l’autonomia friulana in questo momento in cui è messa in forte discussione dalla politica».
Il manufatto è stato realizzato in località Somp Ciùc, dove sono state trasportate senza l’ausilio di automezzi pietre provenienti da tutte le cave del Friuli. Lavorate in loco a mano da abili scalpellini, eredi della tradizione lapicida della Val d’Arzino, sono state utilizzate per ricreare la geografia del Friuli.
«Le montagne – ha aggiunto Bellini – sono state realizzate con pietra bianca di Clauzetto, i fiumi e il mare con marmo grigio carnico e fior di pesco, i paesi di rosso Verzegnis, mentre la pianura con pietra di Anduins, Sarone di Caneva e piasentina di Torreano. Sopra questo pavimento è stata realizzata una colonna che sarà rivestita con pietre provenienti dai Paesi del mondo dove i friulani sono emigrati. Al centro sarà installato un mosaico che sarà realizzato dalla scuola di Spilimbergo durante il prossimo anno scolastico».
Un totale di 20 metri quadri di pietre incastonate e attualmente sormontate dalla bandiera del Friuli con l’aquila patriarcale. La prima parte del monumento sarà inaugurata a fine mese assieme al Troi da asìns, il sentiero dedicato a tutte le popolazioni asìne che fanno riferimento all’antica pieve d’Asio.
Collega Somp Ciùc alla chiesa della Madonna della Neve (realizzata dagli abitanti di Anduins dopo la guerra come ex voto per lo scampato pericolo nazista), dove dal 30 luglio al 2 agosto si terrà la 69ª edizione della Festa di Mont organizzata dalla Pro loco Val d’Arzino insieme con il Comune di Vito d’Asio.
«Con il mosaico che installeremo il prossimo anno – ha concluso Bellini – celebreremo quindi i 70 anni della festa».
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