Pietre con i versi dei poeti: nasce il parco della letteratura

A breve a Codroipo saranno inaugurati i lavori realizzati nell’area esterna della biblioteca. L’opera sarà un omaggio agli scrittori friulani. Sono stati piantati nuovi alberi

CODROIPO. Ormai manca poco: la biblioteca di Codroipo avrà il suo parco letterario. I libri di pietra con i versi dei maggiori scrittori friulani, disseminati lungo il percorso, per l’imminente inaugurazione saranno ombreggiati dai nuovi alberi piantati.

La stagione è quella giusta, la bellezza e la fruibilità del sito farà probabilmente dimenticare il dispiacere per i rigogliosi sei pini marittimi sacrificati per rendere possibile l’innovativo intervento.

Sono piante autoctone, carpini e altre essenze a foglie caduche, quelle che ha piantato la ditta Edilverde di Martignacco (incaricata dal Comune grazie a un contributo regionale per 200 mila euro e 100 mila di fondi propri). Piante ancora gracili, ma che promettono in futuro di offrire generosa ombra d’estate a quanti vorranno passeggiare sui camminamenti e sostare a leggere le parole incise da esperti lapicidi di Gemona ai piedi dei sedili di pietra, rigando il cielo con i rami spogli d’inverno e colorandosi di sfumature nelle stagioni intermedie.

Sono brevi versi di Novella Cantarutti, Pier Paolo Pasolini, Davide Maria Turoldo, Biagio Marin, Elio Bartolini, Amedeo Giacomini. Testi non banali, che richiedono approfondimento, ma che parlano al cuore.

Gli autori sono stati scelti, insieme a una definizione dettagliata dei materiali e delle piantumazioni, dall’architetto Leonardo Miani, che aveva collaborato al progetto della biblioteca ma che però non aveva potuto veder realizzato l’assetto pensato per l’area esterna, in quanto scomparso prematuramente.

Il progetto del parco letterario non è rimasto nel cassetto di casa Miani: la consorte, Anna Frangipane, lo ha donato al Comune. Riferisce Luca De Clara, allora assessore alla cultura: «Era un vero progetto esecutivo, che prevedeva la riqualificazione delle dune, il percorso letterario appunto, la valorizzazione del prato che allora si presentava come un acquitrino durante le piogge e quindi necessitava di migliore drenaggio, la schermatura di sottoservizi tecnici, la razionalizzazione dei parcheggi». È in questo contesto che si è deciso di rinunciare ai pini, problematici da adulti a causa delle radici sporgenti.

La biblioteca, nell’indirizzo della progettista Paola Vidulli, incaricata dall’allora amministrazione Boem, era stata pensata come uno spazio aperto sul verde, dalle cui grandi vetrate il lettore potesse passare solo con un batter di ciglia dalla pagina alla natura. Il parco letterario rinforza ancora di più questo legame fra l’interno e l’esterno.

Gli utenti della biblioteca e i cittadini potranno così disporre di un’area “verde” immersa nella letteratura.

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