Picchiata e derubata in hotel in Austria

Udine: la disavventura è capitata a una donna di 87 anni, moglie dello storico direttore dei Civici Musei, Aldo Rizzi
Udine 07 Febbraio 2016 Rizzi signora © Foto Petrussi Turco Massimo
Udine 07 Febbraio 2016 Rizzi signora © Foto Petrussi Turco Massimo

UDINE. Picchiata, minacciata e derubata nella sua camera d’albergo in Austria. La disavventura è capitata venerdì a Liselotte Rizzi, l’87enne moglie dello storico direttore dei Civici Musei Aldo Rizzi, mancato nel 1996.

Sono le 5 del mattino quando la signora Rizzi sente bussare alla sua camera, all’hotel Warmbaderhof - a Villaco - dove è ospite per le 44esima volta in 22 anni.

Nonostante l’ora insolita, Liselotte si alza dal letto e apre leggermente la porta.

«Non ho avuto neppure il tempo di affacciarmi sul corridoio che subito ho ricevuto uno spintone – racconta la singora Rizzi –. Poi, quell’uomo mi ha premuto un guanto da giardinaggio sul volto. Mi ha lasciato escoriazioni su tutto il volto. Chiedeva “geld”, soldi in tedesco. Ma io gli ho spiegato che non avevo nulla con me perché tutto era custodito nella cassaforte dell’albergo».

L’aggressore però non si ferma. «Alto circa un metro e 65, con un passamontagna calato sul volto», rammenta la signora Rizzi, quell’uomo ha infierito ancora sull’87enne: «Mi ha buttata sul letto e mi ha picchiata, poi mi ha premuto con forza un cuscino sul volto. Ho urlato fortissimo».

I minuti da incubo si accumulano inesorabili: «Mi ha picchiata e minacciata, doveva avere anche un coltello perché ho una ferita sulla pancia e due sulle gambe. Era sopra di me mentre premeva il cuscino per soffocarmi e mi ha anche schiacciato le costole», continua il racconto dell’aggressione.

I tentativi per liberarsi della povera signora Liselotte proseguono, ma senza fortuna. Continua ad agitarsi e a urlare. Per fortuna un medico di Monaco che soggiorna al piano inferiore, sente le grida della donna ed entra in stanza per controllare.

«È stata la mia salvezza – sottolinea la donna –. Questo giovane dottore di 32 anni ha battuto alla porta e ha spinto via l’aggressore. Intanto io ho chiamato con il telefono dell’albergo il custode. Ma in quel momento eravamo tutti sotto shock e il ladro ne ha approfittato rientrando in camera e portandosi via la mia borsa con tutti i documenti. Dentro il portafogli c’erano soltanto 50 euro. Poi è scappato via, verso l’uscita principale e ha malmenato anche il guardiano, prima di dirigersi verso il bosco e fare perdere le sue tracce».

Una brutta avventura che secondo Liselotte Rizzi era premeditata. «La sera prima, a cena, accanto al mio tavolo c’era una coppia davvero strana che non ha salutato nessuno – ricorda –. In quell’occasione è sparito il mio segnaposto dal tavolo. Segnaposto su cui è scritto il numero della camera. Hanno visto una donna anziana e sola e hanno pensato fossi una preda facile».

Il Warmbaderhof è un hotel piuttosto grande, in cui ci sono anche un centro termale e un ristorante aperti a tutti. «Non mi è mai successo niente di simile prima, penso sia stato uno straniero perché c’era brutta gente in hotel in quei giorni», ricorda Rizzi.

I titolari dell’hotel, dopo avere sporto denuncia contro ignoti insieme alla signora Rizzi, l’hanno riaccompagnata a casa a Udine, anche loro sconvolti per l’accaduto. «È urgente migliorare i controlli nell’albergo – auspica Liselotte – altrimenti io non ritornerò più. E mi dispiace, perché conosco i titolari da moltissimo tempo e mi sono sempre trovata bene».

Rientrata a casa la donna però è ancora molto scossa. «Adesso ho paura», sottolinea. Ieri la signora è stata costretta a ricorrere per la seconda volta al Pronto soccorso per difficoltà respiratorie.

«Quell’uomo ha il mio indirizzo e potrebbe ritornare a cercarmi – chiosa Rizzi – . Ora anche se scendo in strada vedo soltanto brutta gente. Penso che farò installare un sistema di videosorveglianza a casa, perché oramai ho paura persino ad aprire la porta».

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