Piastrellista muore mentre lavora in cantiere

LATISANA. Una vita dedicata al lavoro. E proprio il lavoro se l’è portato via. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo, il cuore di Vittorino Veneruzzo ha smesso di battere nella tarda mattinata di ieri, a Reana del Rojale, in un cantiere affidato al colosso austriaco Strabag, dove il 63enne si trovava per effettuare dei lavori come piastrellista, la sua specializzazione.
L’uomo, originario di Latisana dove tuttora viveva nella borgata di Paludo, ieri poco dopo mezzogiorno ha accusato un malore. Soccorso da alcuni operai che come lui si trovavano al lavoro all’interno del cantiere dov’è in atto la costruzione di un centro commerciale, non riprendeva conoscenza. Immediato l’arrivo del personale medico del 118 che ha tentato invano di rianimare il Veneruzzo. Sul posto anche una pattuglia di Carabinieri della Stazione di Feletto Umberto per confermare le cause naturali della morte dell’uomo.
Gran lavoratore, dopo un’esperienza come artigiano edile, aveva collaborato anche alla realizzazione della palazzina a tre piani di via Tisanella dove alla conclusione dei lavori si era trasferito a vivere, in seguito aveva preferito operare come dipendente, sempre nel settore delle costruzioni, maturando preziose collaborazioni con i grandi nomi del panorama edile regionale. Fortissimo il legame con la famiglia, con la moglie Evelina Michelin e con i due figli, il primogenito Denis da qualche tempo impegnato in Australia come elettricista ed Elvis, cuoco in un locale della Riviera friulana.
Da poche settimane Vittorino Veneruzzo era anche diventato per la prima volta nonno di una bimba: una grande gioia per lui e per la moglie Evelina, manifestata esponendo un bel fiocco rosa sulla porta d’ingresso della palazzina di Paludo.
Appassionato di pesca e amante delle passeggiate in montagna, Vittorino Veneruzzo, non riusciva proprio a restare inattivo e in attesa di una chiamata da qualche cantiere, curava la palazzina dove viveva, occupandosi della pulizia delle scale e di piccoli lavoretti di manutenzione, diventando un vero e proprio referente per gli altri condomini.
Da qualche tempo era facile incontrarlo lungo la pista ciclabile che da Paludo porta a Latisana, impegnato in una delle sue camminate quotidiane, magari dopo aver scambiato qualche parola di saluto sotto casa con dirimpettai e negozianti. Ieri sera sarebbe dovuto rientrare dal lavoro, avrebbe chiesto come stava la nipotina e poi notizie dei figli: al suo posto però, in via Tisanella 154 è arrivata una pattuglia di Carabinieri della Stazione di Latisana con la notizia della sua scomparsa e un alone di tristezza calato su tutta la borgata di Paludo.
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