Piancavallo sta crescendo «Ma ora servono le terme»

Si lavora per farsi trovare pronti all’apertura delle piste, a inizio dicembre Toffoli: «Decoro urbano e villaggio dello sport, con una spa, le carte vincenti»
Mentre Promoturismo Fvg lavora a spron battuto per anticipare l’apertura delle piste a inizio dicembre grazie alla neve caduta al settimana scorsa, a Piancavallo ci si rimbocca le maniche per farsi trovare pronti.


La stagione conta già diverse prenotazioni, ma resta aperto il dibattito su cosa serva per valorizzare la stazione turistica di Aviano: nuove piste, laddove fossero fattibili, o potenziamento e valorizzazione del patrimonio esistente?


Chi a Piancavallo lavora ha le idee ben chiare: una delle richieste, su tutte, è quella di una spa, che chiedono da tempo operatori e turisti. A Piancavallo Promtourismo Fvg sta effettuando lavori di implementazione delle piste da fondo in Pian Mazzega, incontrando la contrarietà del gestore della malga, Angelo Tassan, e di numerosi frequentatori di Piancavallo. Ma, al netto di questa vicenda e delle polemiche, quanto sarebbe necessario per la stazione turistica un ampliamento del demanio sciabile?


«Chiedere nuove piste – è l’opinione di Piero Toffoli, operatore storico di Piancavallo e presidente della Cooperativa Piancavallo 1265 – è un po’come chiedere la luna. Le piste sono quelle perché per la conformazione del territorio non puoi fare di più. Ti devi spostare eventualmente verso il Cansiglio, ma credo sia un’utopia». Eppure il progetto di ampliamento del demanio sciabile, accarezzato anni fa dalle due amministrazioni regionali friulane e venete, c’era, ma si è scontrato con il mondo ambientalista e soprattutto con i costi di una operazione di questo tipo. E allora, se non si può ampliare, meglio puntare sull’esistente.


«Molto banalmente – prosegue Toffoli – bisogna valorizzare quello che c’è perché, come si dice, di quello che c’è non manca niente. Bisogna puntare sul decoro urbano, come in tutte le località di montagna: si notano l’erba tagliata o la piantina sistemata in quel posto particolare».


E poi progetti di utilizzo delle strutture, come quello avviato dalla Cooperativa Piancavallo per gli impianti sportivi nel periodo estivo.


«Noi abbiamo in gestione alcune strutture – dice ancora Toffoli – che sono quelle che ci hanno consentito di svoltare in termini di presenze nel periodo estivo. Quest’estate, tra raduni e camp, abbiamo richiamato una cinquantina di società, mentre quattro anni fa, quando abbiamo cominciato, non erano più di sei l’anno. Lavorando per questa tipologia di clienti si riescono a fare cose importanti. Ci risulta che Piancavallo sia l’unica che riesce a fare questi numeri sfruttando gli impianti sportivi. Abbiamo dimostrato di essere bravi in questo. Il grande sviluppo potrebbe arrivare sfruttando questa situazione e valorizzando il villaggio dello sport, un contenitore sportivo a cielo aperto».


Più complessa l’operazione nel periodo invernale: «Se c’è neve siamo tutti contenti e felici perché la gente viene su – prosegue il presidente della Cooperativa Piancavallo 1265 – ma se non arriva ci manca questo. Dobbiamo riconoscere che Promoturismo Fvg sta facendo il suo perché adesso, grazie agli impianti di innevamento e ai bacini di raccolta delle acque realizzati negli ultimi anni, in caso di mancanza di neve si riesce a innevare il 100 per cento delle piste».


C’è anche la questione dell’ammodernamento delle strutture ricettive, per raggiungere il quale la Regione ha avviato un bando con contributi per gli imprenditori alberghieri.


Se di quello che c’è non manca niente, una cosa invece è invocata dagli operatori del turismo di Piancavallo: «Se dovessimo fare un sondaggio tra operatori e clienti – conferma Toffoli – credo che il 99 per cento delle risposte sarebbe: una spa. Dovrebbe esserci, darebbe un impulso alla località. Dopo chiaramente non vorremmo che diventasse una cattedrale nel deserto, perché sappiamo che i costi maggiori per una spa sono quelli per la gestione. Ma sarebbe davvero un bell’aiuto».


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