Perquisizioni a Udine, Pagnacco e Pasian di Prato: sequestrati hashish, marijuana e armi
Scoperta rete di coltivazione e di spaccio di stupefacenti – hashish e marijuana – tra la Carnia, Udine, l’hinterland del capoluogo friulano e l’area di Trieste. L’indagine partita a seguito del furto di un cellulare

Un’indagine, partita da un fatto banale come il furto di un telefonino avvenuto alla stazione delle corriere di Tolmezzo, ha portato, passo dopo passo, alla ricostruzione di una rete di coltivazione e di spaccio di stupefacenti – hashish e marijuana – tra la Carnia, Udine, l’hinterland del capoluogo friulano e l’area di Trieste.
L’indagine è ancora in pieno svolgimento perché, a ogni perquisizione, emergono nuovi dati e aspetti da approfondire. Al momento sono quattro le persone finite nei guai e denunciate all’Autorità giudiziaria, a vario titolo, per reati che vanno dalla ricettazione alla detenzione di droga, fino al possesso ingiustificato di armi bianche come coltelli e tirapugni (alcuni dei quali sono stati posti sotto sequestro).
A effettuare tutte le verifiche sono stati gli agenti della polizia locale della Comunità di montagna della Carnia, guidati dal comandante, Alessandro Tomat. Lo scorso 27 settembre gli investigatori – insieme ai colleghi di Fontanafredda e dalle unità cinofile di Udine, Bibione e Pordenone – hanno fatto controlli e perquisizioni che hanno interessato le zone di Udine, Pagnacco e Pasian di Prato e persone tra i 34 e i 50 anni.
Le perquisizioni – si legge in una nota diffusa dall’amministrazione comunale – hanno confermato l’ipotesi investigativa, consentendo a ufficiali e agenti di trovare e sequestrare armi, stupefacenti e strumentazione utilizzabile per la coltivazione della cannabis. Per esempio una serra costruita con materiali sintetici, diverse lampade uv, ventilatori, deumidificatori, fertilizzanti chimici, termometri e cataloghi cartacei contenenti istruzioni e dosaggi per la coltivazione oltre a sostanza stupefacenti. In particolare, sono stati sequestrati oltre cinquanta grammi di hashish, altrettanti di infiorescenze di marijuana pronte per il consumo e più di mille euro in contanti, in banconote di piccolo taglio. Sono state inoltre rinvenute e sequestrate, come accennato, una serie di armi bianche quali pugnali e baionette, la cui detenzione è vietata senza l’opportuna licenza.
Al di là della droga e delle attrezzature sequestrate, si tratta di un’importante attività investigativa di approfondimento – coordinata dal pm Giorgio Milillo –, in quanto deriva anche dall’attento monitoraggio della zona dell’autostazione tolmezzina, da tempo “sorvegliata speciale” per le ripetute segnalazioni di episodi di spaccio e di criminalità. Infatti i servizi di controllo e osservazione sono frequenti, a tutela, soprattutto, dei giovani e giovanissimi che frequentano quell’area.
Le prime fasi dell’indagine risalgono alla scorsa primavera quando, come si diceva, gli agenti cercavano il responsabile del furto di un cellulare avvenuto proprio in autostazione ai danni di un 24enne. Grazie alle telecamere e ai controlli incrociati gli agenti erano risaliti a un uomo di circa cinquant’anni residente in Carnia, già conosciuto dalle forze dell’ordine. A casa sua, dove vive con un coinquilino, erano stati trovati i primi elementi da cui è partita l’indagine. —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto