Permasteelisa in crisi Tremano i dipendenti che vivono in città

sacile

Circa 150 esuberi nell’azienda trevigiana Permasteelisa e trema l’indotto a Sacile nel settore edile, con alcuni dipendenti che fanno la spola a Vittorio Veneto.

La ristrutturazione aziendale è arrivata dopo che il 30 settembre il Gruppo è stato acquisito dall’americana Atlas Holding. Ne fanno le spese i “colletti bianchi” in esubero nel colosso trevigiano delle costruzioni e rivestimenti architettonici con dimensioni internazionali e 900 dipendenti.

«Il nuovo piano industriale punta a recuperare la redditività sui mercati in crisi con una riorganizzazione aziendale, ma ci vanno di mezzo i lavoratori – dicono i sindacalisti liventini della Cgil –. Lo stabilimento deve fare business concentrandosi sul rivestimento dei grandi edifici e si volta pagina rispetto alla strategia commerciale e produttiva dell’ultimo periodo, guardando a una più accurata selezione dei mercati come Gran Bretagna, Usa, Italia, Francia e al progressivo abbandono di quelli più rischiosi».

L’emergenza Covid-19 ha bloccato i licenziamenti di natura economica, mettendo a disposizione di lavoratori e imprese la cassa integrazione fino a marzo. L’effetto è quello dell’incertezza nell’indotto a Sacile e Pedemontana.

La Permasteelisa è stata quotata in Borsa e nel 2011 era entrata nella scuderia della giapponese Lixil. «Non deve diventare un altro caso Mercatone Uno», dicono alla Cgil. –



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