Pellegrinaggio sulla tomba, la gente prega per Alessandro

SACILE“Pellegrinaggio” di tanti scilesi sulla tomba di Alessandro Coltro: gli amici e molti sconosciuti si fermano davanti alla croce, magari per pochi minuti ma intensi, nel camposanto a San...

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“Pellegrinaggio” di tanti scilesi sulla tomba di Alessandro Coltro: gli amici e molti sconosciuti si fermano davanti alla croce, magari per pochi minuti ma intensi, nel camposanto a San Odorico.

Tante le visite alla sepoltura della vittima di un’esecuzione che si è consumata due settimane, fa nel piazzale del centro commerciale a Fontanafredda. Ieri la fila nel cimitero urbano di San Odorico a Sacile era ininterrotta a metà mattina: quella di gente che vuole offrire preghiere e vedere la croce, perché la morte spietata di Coltro ha turbato le coscienze in città.

«Un pensiero di affetto perché non è giusto morire a 48 anni: per nessuno – ha detto Gregorio Giust amico di famiglia –. Chiediamo giustizia per Alessandro».

La lapide non c’è ancora ma due settimane dopo la morte di Coltro il ricordo dei quel sacilese che conosceva tutti è più vivo che mai. Basta varcare il cancello del cimitero in via Benvenuto e chiedere al custode della sepoltura di Coltro, per capire che tanti fanno la stessa domanda. I flussi delle visite sono in crescita fisiologica per le celebrazioni dei defunti di novembre, ma la sosta davanti a quel tumulo di terra è l’espressione del cordoglio di una città.

«Il sentimento è forte – ha detto una signora che ha portato un fiore –. È la tomba di un sacilese che aveva dei problemi fisici ma non si era perso d’animo”. Un segno di affetto e tanti sostano pochi minuti prima di raggiungere le lapidi di famiglia e rinnovare i legami fra cielo e terra.

«Chiediamo tutta la verità – ha detto un ex studente dell’Itis Kennedy –. Eravamo compagni di banco e poi la vita ci ha separato: non dimenticherò mai la sua allegria. Contagiava tutti». Fiori anche sul piazzale del centro commerciale dove è stato freddato da un killer. –



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