Pavia di Udine, c’è l’ok al parco fotovoltaico

PAVIA DI UDINE
Dopo Selvuzzis, anche Percoto. Nel Comune di Pavia di Udine arriva un altro parco fotovoltaico e l’amministrazione, dunque, apre nuovamente le porte alle fonti rinnovabili. Questa volta garantendo anche un aumento di piante autoctone come compensazione ambientale. Nei giorni scorsi la giunta guidata dal sindaco Mauro Di Bert ha dato il via libera alla richiesta avanzata dall’impresa San Mauro Solar Park srl di Moimacco per la realizzazione di un impianto da circa 800 chilowatt. Anche questa volta l’amministrazione ha concesso il via libera solo dopo aver accertato che l’impianto non incidesse negativamente sul territorio. Cosa non scontata visto che nelle scorse settimane era stato bocciato un impianto a biogas in progetto a Lauzacco, proprio perché ritenuto troppo vicino alle abitazioni.
L’impianto sarà realizzato su un’area agricola attualmente adibita quindi a coltivazione, e ha una superficie di oltre 18mila metri quadrati. Su quest’area, che sarà opportunamente recintata, saranno realizzate delle strutture per il sostegno dei moduli fotovoltaici e una cabina elettrica di trasformazione prefabbricata per la conversione dell’energia prodotta da continua ad alternata, da bassa a media tensione (MT) e infine consegnata all’ente distributore dell’energia elettrica. La superficie realmente occupata dai pannelli fotovoltaici sarà pari a circa 5.700 metri quadrati, con una percentuale di occupazione delle strutture pari a circa il 30 per cento del terreno interessato. Il parco fotovoltaico sarà collegato alla rete Enel distribuzione attraverso una linea elettrica interrata in media tensione (20 chilovolt). Come avviene anche con altri impianti del genere, l’energia prodotta dall’impianto sarà ceduta totalmente alla rete elettrica di distribuzione. Inoltre, così come era stato fatto per il parco fotovoltaico a Selvuzzis, anche in questo caso l’amministrazione comunale otterrà una compensazione ambientale a fronte della realizzazione del parco fotovoltaico. La relazione che accompagna il progetto parla di “misura di mitigazione paesaggistica e compensazione ambientale”: in sostanza verrà creata una fascia verde, lungo tutto il perimetro dell’impianto, con piante autoctone. In questo modo i pannelli verranno coperti e contemporaneamente si garantirà l’aumento della biodiversità e la costituzione di aree di rifugio per la fauna e i volatili della zona e per quelli di passaggio.
Gianpiero Bellucci
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto