Patteggia 6 mesi di carcere: li sconterà rasando l’erba

PORDENONE. Patteggia sei mesi di reclusione, ma la sospensione condizionale della pena è condizionata all’esecuzione dei lavori socialmente utili. Nello specifico, dovrà prendersi cura del Centro sportivo Comina, per otto fine settimana.
Stefano Ferro, trentaseienne di Pordenone, a giugno era finito nei guai per violenza, minaccia, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. Arrestato, il processo per direttissima si è concluso ieri davanti al giudice monocratico del tribunale di Pordenone Rodolfo Piccin.
L’uomo, assistito dall’avvocato Michele Attanasio, ha patteggiato sei mesi di reclusione: la condizionale è stata concessa subordinata all’esecuzione di lavori socialmente utili per 8 sabati e 8 domeniche, dalle 9 alle 12 al centro sportivo Comina, alla periferia della città.
L’episodio contestato risale al pomeriggio del 3 giugno scorso quando alla sala operativa della polizia era giunta una chiamata dall’Elite caffè di viale Grigoletti, dove era stato segnalato un uomo che disturbava i clienti. Sul posto erano state inviate due volanti: gli agenti si erano trovati davanti a un uomo in stato alterato, che importunava i passanti e rovesciava la sedie del pubblico esercizio.
L’avevano caricato in auto (che aveva danneggiato, rompendo una maniglia) e portato in questura. Stefano Ferro aveva cercato di fuggire dalla questura aprendo una finestra e cercando di scavalcare un davanzale, gridando: «Ve la faccio pagare».
Ne era nata una colluttazione durante la quale l’uomo aveva colpito con calci e pugni due agenti (procurando a uno un trauma al bulbo oculare, 4 giorni di prognosi, e a un altro un trauma al polso, 2 giorni di prognosi) prima di essere arrestato.
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