Patteggia 21 mesi dopo l’incidente mortale ma è polemica

RONCHIS. Ha patteggiato 21 mesi con la condizionale Rosanna Tabino, la donna residente a Ronchis e rimasta coinvolta nell’incidente stradale che il 2 maggio dello scorso anno avvenne all'East Gate...

RONCHIS. Ha patteggiato 21 mesi con la condizionale Rosanna Tabino, la donna residente a Ronchis e rimasta coinvolta nell’incidente stradale che il 2 maggio dello scorso anno avvenne all'East Gate Park, tra i comuni veneti di Fossalta e Portogruaro, e che costò la vita a Marco Rizzetto, 24 anni, che lavorava come operaio a Torre di Mosto in un’azienda di proprietà del padre. La vittima era di Portogruaro.

L’incidente fu terrificante e per gli inquirenti non fu affatto semplice ricostruire quanto accaduto. Vi fu uno scontro fra due automobili, in un tratto di strada che di sera non è frequentato praticamente da nessuno. Al parcheggio dell’East Gate Park, infatti, solitamente si trovano persone che cercano momenti di intimità oppure vogliono provare le macchine. E nessuna di queste due eventualità è sembrata essere quella adatta per giustificare la presenza delle due automobili coinvolte nel drammatico sinistro.

All'interno di una delle due macchine Rosanna Tabino, che a seguito dell’incidente si ruppe un piede, era in compagnia di Daniele Colautto, 55 anni, molto conosciuto nella località di Ronchis (anche lui era residente lì) per essere stato presidente della Pro Loco. L’incidente in cui morì Marco, che viveva coi genitori nella frazione portogruarese di Portovecchio, destò molto scalpore poiché dopo il sinistro – non si è capito se per lo choc oppure per altri motivi – Colautto si dileguò, a piedi, arrivando fino alla sua abitazione di Ronchis, dopo una camminata estenuante. La sua posizione è stata stralciata. Di fronte al Gip Piera Binotto la Tabino ha dunque chiuso la vicenda processuale patteggiando 21 mesi con la condizionale; ha rimediato inoltre la sospensione della patente per un anno. La chiusura del processo non chiude il dolore dei genitori di Marco condannati «all’ergastolo del dolore per tutta la vita», come scrive papà Giorgio Rizzetto in una lettera aperta inviata ai parlamentari italiani attraverso l’associazione “Familiari e Vittime della strada” chiedendo una riformulazione della legge sull’omicidio stradale e sull’omissione di soccorso.

Rosario Padovano

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