Pasti scarsi, freddi e a rischio allergia: genitori e insegnanti mettono sotto accusa il servizio mensa

Una mamma: «A mio figlio un pugno di riso in bianco». Il padre di bambine con problemi allergici: «Sono pericolosi»

UDINE. Partito in ritardo rispetto all’avvio dell’anno scolastico con una nuova ditta, la Ep spa di Roma, che ha preso in carico l’appalto, il servizio ristorazione comunale che organizza i pasti per le elementari e le medie dei sei comprensivi cittadini sembra essere ancora in alto mare.

Segnalazioni di genitori e degli insegnanti delineano una situazione fuori controllo e preoccupante: i pasti sono serviti freddi, le porzioni sono ridotte, alcuni piatti sarebbero arrivati a scuola addirittura non sigillati, talvolta a intere classi non è servito il secondo, e sono pure stati trovati insetti nelle verdure. I pasti consumati a scuola dovrebbero costituire un momento di educazione alla salute: preparati secondo criteri nutrizionali stabiliti dall’azienda sanitaria, sono talvolta l’unico pasto completo di alcuni bimbi, eppure una mamma racconta di «pasti che consistono in un pugnetto di riso in bianco».

La segnalazione più grave riguarda una scarsa attenzione per le diete speciali dei bimbi con esigenze alimentari. Bimbi con allergie hanno ricevuto il menù standard e non gli è stato fornito un pasto alternativo. Un papà di due figlie affette da allergie, racconta: «Per ben due volte dall’inizio del servizio mensa non è stata considerata l’allergia di mia figlia, che per fortuna non è grave. Una volta ha ingerito un po’ dell’allergene, le si sono gonfiati gli occhi. L’altra mia figlia, invece, rischia lo shock anafilattico se entra in contatto con l’allergene. Sto pensando di cancellare l’iscrizione al doposcuola perché ho paura per la sua incolumità: non so neanche se c’è qualcuno che ha l’adrenalina autoiniettante di cui potrebbe aver bisogno se mangia il pasto sbagliato, io non arriverei in tempo. Purtroppo non possiamo neanche farle portare cibo da casa, non è permesso. Ovviamente rinunciare al servizio doposcuola ci creerebbe enormi problemi organizzativi».

Omar Toniutti, presidente della commissione mensa commenta: «Stiamo valutando la situazione e raccogliendo segnalazioni. Non abbiamo ancora effettuato il nostro sopralluogo a causa delle limitazioni all’accesso da parte di esterni alle scuole. Tra due settimane faremo il sopralluogo. A quel punto ci confronteremo con il servizio mensa e il Comune attraverso i canali appropriati».—

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