Passo Rest, gli alunni fanno rivivere la lotta partigiana

TRAMONTI DI SOPRA. La scuola elementare Giovanni Minin è stata protagonista, al passo Rest, della commemorazione della Resistenza. Gli alunni, le insegnanti Lucia Corrado, Irma Marmai e la...

TRAMONTI DI SOPRA. La scuola elementare Giovanni Minin è stata protagonista, al passo Rest, della commemorazione della Resistenza. Gli alunni, le insegnanti Lucia Corrado, Irma Marmai e la collaboratrice Estelle Facchin, sono intervenuti sul grande cippo, eretto per onorare la memoria di Luciano Pradolin “Goffredo”, comandante partigiano del battaglione Val Meduna, Armando Facchin “Sandro”, entrambi di fede evangelica, Giuseppe Zambon “Pecio”, medaglia d’argento al valor militare, Gio Batta Da Pozzo “Folgore”, caduti settant’anni fa nella battaglia del monte Rest il 17 ottobre 1944 e in altre circostanze. Con loro si sono ricordati 23 partigiani: 15 erano di Cavasso Nuovo, fucilati dai fascisti lungo il muro del cimitero di Udine, l’11 febbraio 1945.

Il raduno organizzato dall’Apo di Udine e dal Comune di Tramonti di Sopra, ha visto la partecipazione di tanti cittadini, con Giacomo Urban, sindaco di Tramonti di Sopra, Fabio Varnerin, amministratore di Tramonti di Sotto, ed Emanuele Zanon, sindaco di Cavasso Nuovo, presenti con i gonfaloni. In prima fila anche esponenti dell’Apo, dell’Anpi provinciale, dell’Istituto provinciale per la storia del Movimento di liberazione di Pordenone.

La cerimonia è iniziata con gli interventi in onore ai caduti per la libertà del pastore Marco Fornerone, della Chiesa evangelica valdese, e del parroco di Tramonti, don Omar. Entrambi hanno poi recitato il Padre Nostro assieme ai partecipanti. I saluti del sindaco Urban e dei rappresentanti delle organizzazioni partigiane hanno introdotto l’orazione dello storico Roberto Tirelli sull’attualità dei valori della Resistenza, tenutasi alla presenza anche dei parenti dei caduti del Rest.

Tirelli ha salutato la famiglia Pradolin con Cristian, autore del saggio sulla chiesa evangelica locale, e il contributo che diede Paolo alla Resistenza, citato bambino nella lettera scritta, prima di essere fucilato, dallo zio Luciano Pradolin “Goffredo”, ed Estelle Facchin, che abita ancora nella casa di Armando “Sandro”. Tirelli ha fatto propri anche i contenuti espressi nei suoi scritti da Renzo Della Valentina, figlio di Romano “Pavia”, combattente del Rest. Poi, gli applausi sono stati tutti per gli alunni e le maestre protagonisti delle interpretazione di Stelutis alpinis, e Bella ciao sulla musica di Goran Bergovic. Con le grandi coccarde tricolori puntate sul petto, da loro stessi disegnate, i piccoli hanno letto i passaggi del diario partigiano di Mario Candotti “Barbatoni”, intonando l’Inno di Mameli, eseguito in tutte le sue strofe, compresa la seconda parte che pochi conoscono.

Sigfrido Cescut

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