Parte la De Agostini Academy il polo sportivo di Savorgnano
POVOLETTO
Bagnato, sì, ma dal pianto. Lacrime di gioia nel discorso di papà Luigi De Agostini. Per tutti “Gigi”: dagli amici presenti all’evento, ai figli Sofia e Michele, fondatori, con lui, dell’Asd De Agostini Academy di Savorgnano del Torre. Clemente, per l’occasione, il tempo ha concesso scampoli di sole ieri per l’inaugurazione ufficiale dei locali del sodalizio. Un vero centro sportivo, sede che accoglie, al suo interno, campetto in erba sintetica – la CrediFriuli Arena –, salone polifunzionale e la già iconica osteria “Al terzino”.
Dal calcio per bambini alla danza: si pone al servizio di un’intera comunità il complesso, nato peraltro nel cuore del borgo friulano, incastonato fra casolari, reinventato in chiave moderna. «Questo impianto – ha spiegato De Agostini senior al taglio del nastro, al quale ha presenziato il sindaco di Povoletto, Giuliano Castenetto – va a chiudere il cerchio della mia vita sportiva».
Serie A, Nazionale, scuole calcio e, infine, l’Academy: «Ringrazio quanti hanno reso la nostra idea una realtà. Un grande riconoscimento – ha detto, commosso, l’ex giocatore di Udinese e Juventus – va a mia moglie Odilla, che mi sostiene da 40 anni, nella vittoria e nella sconfitta».
In due a braccetto, oltre le difficoltà. Le più recenti, in particolare, connesse ai lavori di costruzione del centro, iniziati nel settembre 2019. «Poco prima della pandemia. Perciò ci siamo trovati spesso a procedere in condizioni proibitive».
Eppure, al termine del biennio, eccoli, De Agostini & co. Fra calici, tartine, riservando il lecito spazio al festeggiato di giornata Michele: l’ex cursore di Pordenone e Cjarlins Muzane, infatti, ha spento ieri 38 candeline. «Per me e per tutti noi, compresi i nostri quasi 700 associati, è questo un momento speciale. Particolare al contempo, perché non si sa cosa succederà nei prossimi giorni: ma intanto abbiamo deciso di partire».
Sulla stessa lunghezza d’onda Sofia, maratoneta e figlia di Gigi. A dieci anni, per lei, l’incidente, il coma, la fisioterapia. Poi la rinascita, tre bambini. Ora una piccola, grande soddisfazione: «Vorrei allora ringraziare i miei genitori e mio fratello per la loro vicinanza nei miei confronti sin qui». Sino a questo nuovo traguardo. —
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