Parla la mamma dell’ex “tronista” «Mio figlio è onesto»

Paolo Marco Filippin accusato di aver truffato molti clienti «Ama le stravaganze, ma in fondo è una persona buona»



«Mio figlio Paolo è una persona onesta. Se ha sbagliato risponderà, ma non ha mai fatto del male a nessuno».

Parola di mamma. Quella di Paolo Marco Filippin, l’ex tronista di “Uomini e donne”, oggi indagato per truffa. A parlare, è infatti sua madre, pensionata di 78 anni che vive ad Artegna, in provincia di Udine, il paese di provenienza di Filippin. Tutta quella attenzione piovutale addosso per le storie che riguardano il figlio in questi giorni non è piaciuta alla signora, che ha voluto mantenere l’anonimato ma non ha rifiutato di dire la sua.

Paolo Marco Filippin è accusato di aver raggirato molti clienti: intascava i soldi e, secondo chi ha presentato denuncia, non consegnava la merce.

«Ho tre figli – racconta la donna – e li vedo tutti e tre con un certa frequenza, compreso Paolo: dei suoi affari non ne sapevo niente, ma sono cose sue che non mi riguardano. Lui è sempre stato una persona che ama certe stravaganze, ma è sempre stato una persona buona».

La signora va in camera e ricompare con il trofeo “Mascherina d’argento”, che suo figlio Paolo Marco ha ottenuto in un torneo di calcio a cui aveva partecipato nel 2008, per scopi di solidarietà.

«Certo – racconta la signora – quando mi venne a dire che sarebbe andato in televisione, io dovetti mettermi seduta, per capire quello che mi stava dicendo: lo ammonii che quelle erano cose da “cretinetti” , ma è maggiorenne, può fare quello che vuole. Dispiace che sia stato trattato così: Paolo Marco faceva il disc jockey già da giovane, ha sempre amato frequentare un certo tipo di ambiente, ma da quel mondo non ha mai ceduto all’alcol e non si è mai fatto uso di droghe. Addirittura, rimprovera me se ogni tanto mi fumo una sigaretta».

Per la signora, ormai vedova da trent’anni, essere catapultata nelle storie del figlio per il fatto che quest’ultimo non ha cambiato la residenza, non è stato una cosa facile da affrontare: «Gli agenti della Guardia di finanza – aggiunge la donna – sono venuti da me e io ho detto loro che potevano controllare quello che volevano, ogni cassetto, perché a casa nostra non c’è niente da nascondere. Ringrazio le forze dell’ordine: si sono presentate in borghese e senza neppure la loro auto ufficiale, senza suscitare alcun clamore».

Quella dei Filippin è una famiglia onesta e conosciuta in ad Artegna, e la signora ci tiene a ricordarlo: «Io ho sempre lavorato – racconta la donna –, gestendo un negozio per 35 anni, e sono rimasta vedova a 49. Anche mio figlio non ha mai chiesto niente a nessuno e c’era bisogno ha sempre avuto l’aiuto della sua famiglia. Per questo, è ingiusto quello che si è raccontato e detto di lui, in questi giorni: quello che ho sentito mi fa schifo. Se ha sbagliato risponderà, ma non c’era bisogno che chi lo accusa vada a raccontarlo in televisione». –



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