Parapiglia con vicini e agenti, 18 mesi

Ieri, per Sergio Tositti, 55 anni, residente in una palazzina Ater di via Sant’Osvaldo - la stessa dove era avvenuto il pandemonio - è arrivato il momento di archiviare la vicenda anche dal punto di vista giudiziario.

Come da accordi tra le parti, il gup del tribunale di Udine, Daniele Faleschini Barnaba, ha applicato nei suoi confronti la pena patteggiata di 1 anno e 6 mesi di reclusione, concedendogli il beneficio della sospensione condizionale. L’uomo era difeso dall’avvocato Marco Mizzon, di Gorizia.

Nell’articolato capo d’imputazione, il pm Andrea Gondolo gli aveva contestato sei ipotesi di reato, tutte riferite alla stessa tribolata notte tra il 7 e l’8 agosto scorso. Conclusa, va da sè, con l’arresto e con il trasferimento dapprima in ospedale, per sedarlo e tenerlo in osservazione, e poi nella casa circondariale di via Spalato, da dove era uscito tre giorni dopo, su disposizione del gip e a seguito dell’atto di pentimento e delle scuse presentate a vicini e agenti.

Danneggiamento, violazione di domicilio, lancio pericolo di oggetti, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale le accuse delle quali era stato chiamato a rispondere.

Apparentemente senza motivo l’esplosione di aggressività che lo aveva colto nel cuore di quella notte e che lo aveva visto mettersi a gridare. Le proteste dei vicini erano bastate a caricarlo ancora di più e a spingerlo a fare irruzione nell’appartamento di una ungherese, che non aveva esitato a colpire al petto.

All’arrivo della Volante, si trovava a torso nudo sul terrazzo: barricato in casa, minacciava di fare esplodere il condominio. Da qui, l’intervento dei Vigili del fuoco, lo sfondamento della porta d’ingresso e, non senza difficoltà, l’arresto. (l.d.f.)