Parapiglia all’ufficio postale, due arresti

di Giacinto Bevilacqua
Si è conclusa con due arresti la furibonda lite scoppiata ieri mattina presso l’ufficio postale di via Candiani a Pordenone. Allo sportello della zona Cappuccini verso le 12 si è presentato Luca Caroppo, ex agente della polizia municipale del capoluogo, al centro di uno scottante caso giudiziario qualche anno fa, conclusosi con il suo licenziamento. Il trentunenne pordenonese si era recato in Posta, accompagnato dalla fidanzata Stefania P., 33 anni, veneziana di Salzano, per effettuare un bonifico, intenzionato a compiere l’operazione servendosi della propria carta Postamat.
Allo sportello gli hanno fatto notare l’impossibilità dell’operazione in quanto il Postamat di Caroppo risultava inservibile. A quel punto il giovane, già protagonista di altri gesti eclatanti riguardanti casi di presunta smagnetizzazione delle tessere postali, dallo stesso postati su youtube, è andato in escandescenze.
Il suo atteggiamento minaccioso ha convinto il direttore dell’ufficio ad allertare le forze dell’ordine. In via Candiani, pertanto, si è portata una volante della polizia. Gli agenti, nell’impossibilità di calmare Caroppo, il quale ha tentato invano la fuga, hanno proceduto al suo ammanettamento. Stessa sorte è toccata alla compagna che sarebbe intervenuta fisicamente a difesa di Caroppo. Entrambi sono stati assicurati ai divisori in ferro che delimitano la banchina pedonale.
Nemmeno in quelle condizioni, tuttavia, Caroppo si è calmato. L’uomo, in preda a una crisi di nervi, infatti, ha proseguito a inveire contro i poliziotti, proclamando la sua innocenza e dichiarandosi minacciato e perseguitato. Nel frattempo in via Candiani sono sopraggiunti i rinforzi della polizia e anche l’ambulanza del 118.
Una scena drammatica, con via Candiani che si è andata progressivamente riempiendo di spettatori,si è verificata al momento dello scioglimento delle manette con le quali Caroppo era stato legato. Si è reso necessario l’intervento di quattro agenti della polizia, infatti, per liberare il giovane dal divisore e sdraiarlo sulla barella del 118. Opportunamente legato con le corde, ammanettato nuovamente mani e piedi, Caroppo è stato quindi caricato nell’ambulanza. Per la donna, invece, il viaggio verso la Questura è avvenuto a bordo di una volante della polizia.
Nel corso della serata, Caroppo, accusato anche di usurpazione di funzione pubblica, interdizione di pubblico servizio e di rifiuto di fornire la proprietà identità, è stato condotto al carcere cittadino, mentre la fidanzata al casa circondariale femminile di Trieste. Entrambi nei prossimi giorni dovranno rispondere di resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Liberando via Candiani, una volante ha azionato la sirena, provocando la reazione calorosa di parte del pubblico, che ha applaudito ironicamente in direzione della polizia e prendendo le parti di Caroppo.
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