Paolo Ubiali primario dei reparti accorpati di chirurgia

Pordenone, il nuovo dirigente in ospedale arriva da una struttura privata lombarda

PORDENONE. Un cambiamento, ma nella continuità. È quello della guida del reparto della seconda chirurgia, da qualche giorno diretto dal dottor Paolo Ubiali.

Novità per il nuovo primario, che arriva da una struttura privata lombarda, e continuità perché al tavolo della presentazione c’era pure il dottor Giancarlo Tosolini, l’ex primario che ha fatto del reparto uno dei fiori all’occhiello dell’ospedale cittadino. Ieri mattina la presentazione alla stampa e agli altri primari del Santa Maria degli Angeli.

Un primario che sarà chiamato a cambiamenti importanti: da aprile ci sarà una chirurgia sola, come prevedono la riforma sanitaria e l’atto aziendale.

«È un arrivo diverso dal solito – ha detto il direttore generale Paolo Bordon – perché il dottor Ubiali ha una lunga e importante carriera nel privato accreditato, in una struttura di eccellenza in Lombardia. In un certo senso è una carriera all’inverso: di solito prima si lavora nel pubblico e poi si va nel privato, ma in questo caso è una scommessa inversa. E noi ci aspettiamo che la sua esperienza dia un contributo importante, che favorisca anche nuovi modelli organizzativi».

Paolo Ubiali viene dall’istituto Humanitas Gavazzeni di Bergamo. Specializzato in chirurgia generale e toracica, ha frequentato scuole di formazione in Francia, Regno Unito e Stati Uniti.

«Avendo lavorato per anni in ospedali pubblici e in un gruppo privato – ha detto – ho maturato una esperienza anche nella chirurgia di emergenza e urgenza che credo possa essere utile. Avrò bisogno di qualche settimana per conoscere i collaboratori e costruire un’unica équipe».

L’ambizione è quella di diventare punto di riferimento regionale con una chirurgia che raccoglierà, con il pensionamento del dottor Chiara, le professionalità dei due attuali reparti.

Gli obiettivi del nuovo primario sono quella di mantenere e potenziare alcune specialità come la chirurgia vascolare, avviata da Tosolini, e sviluppare la chirurgia epatobiliare e pancreatica che sta diventando sempre più importante, il campo dell’oncologia colon rettale, gastrica, esofagea e l’attività laparoscopica di alto livello.

«Penso che potremo sviluppare queste attività – ha detto Ubiali – al punto di avere numeri adeguati a quelli che il ministero della Salute chiederà per l’accreditamento». Intende anche mettere a frutto la specializzazione in chirurgia toracica, dopo avere individuato in ambito universitario friulano professionalità con cui avviare rapporti di consulenza scientifica.

Sarà mantenuta la chirurgia media o minore, che avrà come punto di riferimento anche l’ospedale di Spilimbergo. A questo si aggiunge l’accordo di collaborazione con il Cro per la chirurgia, che sarà operativo «una volta – ha concluso Bordon – che avremo messo ordine in casa nostra».

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