Palmanova, studenti sondano il recupero delle aree dismesse

Ventisette universitari per cinque giorni nella fortezza Progetti per le ex caserme sdemanializzate abbandonate
Di Monica Del Mondo

PALMANOVA. Ventisette giovani studenti universitari alle prese con aree e immobili degradati della città stellata, molti dei quali sono ex caserme sdemanializzate e da anni abbandonate. Cinque giorni di full immersion nella fortezza veneziana per conoscerne le caratteristiche e proporre soluzioni che rigenerino quegli spazi e diano loro un nuovo futuro, una nuova destinazione.

È quanto avverrà la prossima settimana, a partire da domani, a Palmanova. Gli studenti, laureandi o neolaureati in architettura, provengono da quattro atenei italiani (Trento, Trieste, Udine e Iuav di Venezia), ma anche dall’Università Las Palmas de Gran Canaria. Saranno suddivisi in cinque gruppi, ciascuno dei quali coadiuvato da un docente universitario e da un suo collaboratore. Lunedì saranno accompagnati dall’assessore all’urbanistica Luca Piani a effettuare un sopralluogo nelle varie aree che sono state individuate per i progetti di riqualificazione. Ogni docente-tutor potrà poi sceglierne una e proporre le linee d’intervento che verranno sviluppate dal proprio gruppo di studenti.

A essere sottoposte all’attenzione dei futuri architetti saranno l’ex caserma Ederle (compresa la napoleonica Filzi), l’ex caserma Montezemolo (compresa la Gamerra), l’area dell’ex caserma Piave, l’ex caserma San Marco di via Sagredo (originariamente un quartiere di fanteria di fine 1500), gli spazi della Loggia dei Mercanti e della Granguardia in piazza Grande e anche una delle lunette napoleoniche sulle fortificazioni. Da martedì a venerdì, ogni gruppo di studiosi potrà predisporre una o più proposte di “rigenerazione urbana” lavorando in modo stanziale a Palmanova, grazie ai locali messi a disposizione dal Comune. Gli elaborati saranno presentati pubblicamente venerdì, alle 17.30, al teatro Modena, all’interno dei lavori del convegno nazionale “Rigenerazione urbana e vincolo”, promosso dal Consiglio nazionale degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori, dalla Federazione regionale degli ordini degli «rchitetti Ppc e dal Comune.

«L’evento – commenta il sindaco Francesco Martines – costituisce una naturale prosecuzione delle iniziative messe in campo a supporto dell’emergenza Sos Palmanova. Esse intendono portare l’attenzione sulla città stellata, affinchè sia evidente la necessità di un piano di recupero nazionale. Questa del workshop, assieme alla stipula (a luglio) del protocollo d’intesa tra Comune, Regione, l’Agenzia del demanio e ministero dei beni culturali per il Puvat (programma unitario di valorizzazione territoriale di immobili pubblici) è una delle iniziative messe in campo per promozione e valorizzazione dei beni culturali presenti in città».

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