Palmanova, il farmacista e la barista a processo

Alberto Morandini (che è anche segretario della Lega) è accusato di resistenza. Il Comune parte civile per le offese rivolte ai vigili urbani intervenuti in piazza

PALMANOVA. Alberto Morandini, conosciuto in città in quanto titolare della farmacia situata in piazza Grande e uomo impegnato in politica come segretario della locale Lega Nord, e Souad Ouriarhni, la donna che gestisce il locale La Biele Ande nel centro storico, saranno processati per un movimentato episodio avvenuto a gennaio dello scorso anno.

E ora il Comune ha deciso di costituirsi parte civile nel dibattimento che si aprirà il 7 aprile al tribunale di Udine. I fatti per i quali dovranno essere provate le accuse risultano i seguenti: a carico della donna è ipotizzata l’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale, mentre per Morandini il capo d’imputazione è quello di resistenza a pubblico ufficiale.

Il 9 gennaio 2015 un’auto (dalla quale poi è risultato che si stava scaricando legna) si trovava parcheggiata in piazza Grande, proprio in prossimità del bar La Biele Ande.

Risulta che la polizia municipale si sia avvicinata per accertare come mai l’auto si trovasse in quella zona dal momento che la piazza è chiusa al traffico ed è area pedonale.

Secondo l’accusa, a questo punto Souad Ouriarhni ha iniziato a inveire e a esprimersi con parolacce sia nei confronti della comandante della polizia Municipale, Paola Trinco, sia verso il maresciallo e l’agente che erano con lei.

Una critica al loro intervento utilizzando un linguaggio del tutto inappropriato. Morandini risulta essere intervenuto nella discussione cercando di strappare all’agente il blocco per le annotazioni che teneva in mano; gli si contesta d’averlo strattonato rivolgendosi con fare minaccioso alla comandante.

Sul posto erano stati chiamati anche i carabinieri della locale Stazione. I fatti sono stati successivamente oggetto di un esposto in procura.

Nei confronti dei due imputati è stato emesso il decreto di citazione a giudizio con fissazione del processo al 7 aprile. Il Comune ha stabilito che in tale occasione si costituirà parte civile e ha dato incarico di rappresentarlo all’avvocato Monica Catalfamo.

«L’amministrazione comunale – si legge infatti nell’affidamento dell’incarico all’avvocato – ritiene di costituirsi parte civile nel procedimento penale in quanto l’offesa è lesiva dell’immagine del Comune».

Nel documento si precisa inoltre che in quell’occasione «veniva leso il prestigio di alcuni pubblici ufficiali in servizio presso il Corpo di polizia locale di Palmanova, e nei loro confronti veniva usata violenza e minaccia».

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