Palinsesti, Roccagli e accademia d’archi: cultura in evidenza
SAN VITO
San Vito esporta cultura. E’ già un successo la “prima” fuori delle mura cittadine della rassegna d’arte contemporanea sanvitese Palinsesti, ma ci sono anche le esibizioni romane dei talenti dell’accademia d’archi Arrigoni e la partecipazione alla triennale di Torino di Giammarco Roccagli. A Udine, all’apertura della mostra “Punto fermo” di Palinsesti a Casa Cavazzini (prossima a ospitare la galleria d’arte moderna del capoluogo friulano) c’è stato apprezzamento per l’iniziativa da parte di istituzioni e mondo culturale. Tra gli altri erano presenti il sindaco sanvitese, Antonio Di Bisceglie, il collega di Udine, Furio Honsell, il curatore di Palinsesti, Denis Viva, la direttrice della galleria d’arte moderna di Udine, Vania Gransinigh, e il direttore dei civici musei di Udine, Marco Biscione. A Udine è la prima volta che si ospita una collezione d’arte contemporanea raccolta da un paese di dimesioni ben minori. Si aggiunga che quella in questione comprende 18 opere di altrettanti autori tra i più rappresentativi dell’arte degli ultimi vent’anni in regione. Gli apprezzamenti fanno esprimere a Di Bisceglie grande soddisfazione per questa prima uscita di Palinsesti, che proseguirà poi a Gorizia e Trieste.
Uno dei fiori all’occhiello della cittadina per quanto riguarda la musica classica, ovvero l’accademia d’archi Arrigoni (prima intitolata a Zinaida Gilels), si esibirà a Roma in due occasioni, sabato nella basilica di Sant’Eustachio e domenica nella chiesa di Santa Maria Maddalena, presentando le “Quattro stagioni” di Vivaldi. Laura Bortolotto, talentuosa violinista dell’accademia, si esibirà anche domani, nell’auditorium Parco della musica di Roma, con l’orchestra d’archi Santa Cecilia.
Guardando infine all’arte sanvitese, a Giammarco Roccagli la Biennale di Venezia ha richiesto tre opere da esporre alla Triennale di Torino. «Quando ci battiamo perché San Vito si configuri come cittadina d’arte e di cultura – afferma Di Bisceglie – lo facciamo perché ci sono attività di grande rilievo che ricevono riconoscimenti. È un percorso che portiamo avanti, anche in momenti difficili, in quanto la cultura è un valore aggiunto che favorisce la competitività territoriale».(a.s.)
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