Pagano 1.800 euro per la casa vacanza, ma è una truffa

UDINE. Avevano prenotato un appartamento per trascorrere una vacanza a Ibiza. Invece, due udinesi di 20 e 21 anni, si sono ritrovate senza appartamento e senza i 1.800 euro versati in anticipo.
Sono finiti con una denuncia per truffa aggravata presentata alla Procura della Repubblica i programmi estivi di due ragazze che si erano affidate a un sito per prenotare il soggiorno estivo nella celebre località turistica spagnola. A rappresentare gli interessi delle due clienti e delle loro madri che hanno anticipato il pagamento è l’avvocato Gabriele Cianci.
Era il 3 luglio scorso quando una delle due aspiranti vacanziere prenotava una casa vacanza sul sito www.ibizapearl.com. fra il 28 luglio e il 4 agosto. Il giorno successivo la prenotazione veniva confermata dalla HomeAway holiday rentals -Ibiza pearl holiday rentals e veniva chiesto il pagamento anticipato di 1.800 euro, somma che, a distanza di due giorni, veniva corrisposta con bonifico bancario.
A pochi giorni dalla partenza, una delle due ragazze leggeva una mail datata 10 luglio. «Gentile turista – si leggeva nel documento – siamo spiacenti di comunicarti che abbiamo dovuto disattivare l’annuncio HomeAway.it 3962382 poichè riteniamo che lo stesso sia falso. Dai nostri dati risulta che potresti aver iniziato uno scambio di comunicazioni per questo annuncio per un potenziale soggiorno».
Una doccia fredda per le due ragazze che, immediatamente, facevano partire una serie di rimostranze. «Ci dispiace davvero che vi siate imbattuti in questa spiacevole esperienza in occasione della prenotazione della vostra casa vacanze» aggiungevano il 21 luglio.
Seguiva una menzione del «diritto a chiedere il rimborso della somma perduta attraverso il contratto “base” di garanzia di locazione del programma HomeAway che prevede per le vittime di frodi telematiche o di phishing un rimborso fino a un massimo di 700 o 800 euro del canone di locazione pagato per alloggi pubblicizzati sui nostri siti web». Veniva quindi chiesta la compilazione del formulario online e la trasmissione della documentazione. Da qui è partita la querela alla società e ai suoi responsabili presentata dall’avvocato Cianci.
«Devono ravvisarsi i delitti di truffa aggravata e di frode informatica – scrive il legale sulla denuncia – particolarmente odiosa appare l’aggravante perché si è approfittato della circostanza per la giovane età delle ragazze le quali si apprestavano a trascorrere un periodo di vacanza in una nota località balneare carpendo la loro buona fede».
«La truffa in danno delle denuncianti – prosegue il documento – ha potuto essere perpetrata mediante la disponibilità delle strutture informatiche e telematiche della HomeAway holiday rentals, ovvero dei relativi dati, mentre le modalità vessatorie con le quali veniva offerto il rimborso parziale costituiscono esse stesse elemento sostanziale del disegno criminoso volto ad assicurare ai mandanti e partecipi il profitto del reato». (a.c.)
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