“Ovvio”, è effetto domino: chiude anche il ristorante

ROVEREDO IN PIANO. «Chiudiamo a fine mese». Ferragosto amaro per il cuoco Mirco Franco e altri cinque dipendenti del bar-ristorantino, a fianco di Unieuro, a Roveredo in Piano. «Licenziati il 30 agosto» confermano il conto alla rovescia in via Pionieri dell’Aria il 30 agosto. I sindacati di categoria, chiusi nel fine settimana, non ne sapevano nulla.
Dopo la liquidazione del punto vendita Ovvio, la proprietà Semeraro “sfratta” anche il ristorantino-bar del gruppo Aria srl: non rinnova il contratto di affitto e chiude (oppure vende?) in fretta l’area. Tutti a casa e fornelli spenti. Ma è un autogol: il ristorantino conta una media di 120 clienti, calamitati dalla cucina sopraffina di Mirco, con picchi di 150 coperti. «L’improvvisa risoluzione della proprietà ci ha impedito d’avvisare i nostri clienti dell’imminente chiusura, ci dispiace – si rammarica il cuoco - Ringraziamo quanti ci hanno seguito, spronandoci a fare sempre meglio e rinnovandoci la loro fiducia, in questi anni: li saluteremo all’ultimo pranzo, il 30 agosto». E aggiunge: «Dopo diciotto anni è dura».
Il fenomeno è curioso: i clienti (dipendenti delle aziende della Pedemontana e personale della base aerea avianese pendolari di Pordenone, rappresentanti di commercio, ma anche studenti) lasciano il recapito, per essere avvisati sull’indirizzo della prossima cucina. Franco è un asso della creatività che trasforma i piatti classici in opere del gusto. «Non possiamo farci nulla – lo chef e la squadra sono dispiaciuti – Cercheremo un’altro locale per rispondere ai numerosi clienti».
È paradossale: con i conti in attivo e i clienti fidelizzati si è costretti ab abbassare la saracinesca. «La crisi si è fatta sentire per Ovvio - aveva evidenziato Mauro Agricola della Uil-Tucs - L’addio allo store che ha fatto la storia dell’oggettistica pordenonese non è indolore e non lo sarà soltanto per 33 ex dipendenti. Il presidio si è chiuso con il verbale di mobilità, ma il parco commerciale degli altri shop, potrebbe risentirne». A fine luglio la prospettiva era di mantenere aperti ristorante e bar. «Sono autonomi da Ovvio e hanno clientele fidelizzate» avevano rilevato ai tavoli della trattativa i sindacalisti. Nel bar-ristorantino sono stati ottimisti fino alla vigilia di Ferragosto. «Non abbiamo problemi – avevano confermato dietro il bancone – Andiamo avanti».
Anche la speranza, purtroppo, è andata in ferie.
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