Ospedali e territorio, il piano dell’Asfo

San Vito e Spilimbergo perdono primari, declassati i distretti sanitari. I capi dipartimento si astengono sull’atto aziendale
Donatella Schettini



È cominciato il percorso di presentazione dell’atto aziendale, che definisce la struttura dell’Asfo (Azienda sanitaria Friuli occidentale) per i prossimi anni. Primo passaggio di fronte ai direttori di dipartimento, che si sono astenuti. Nei prossimi giorni in calendario nuove presentazioni. L’obiettivo è l’approvazione entro il 31 dicembre.

Il documento si compone della parte normativa, con tutte le indicazioni di strutture e compiti, e dell’organigramma, che ridisegna l’azienda con l’elenco dei dipartimenti e delle strutture aziendali complesse e semplici di dipartimento. È questo secondo atto da cui emergono le novità per i prossimi anni.

Al di là dell’organizzazione giuridica e amministrativa, a riflettersi sulla vita dei cittadini è principalmente la parte sanitaria, con le conferma di strutture complesse, con primario, o semplici.

Sotto questo punto di vista per l’ospedale di Pordenone sono stati confermati primariati e dipartimenti. Una novità è che medicina vascolare diventa struttura complessa, un’altra che anestesia e rianimazione vengono unite in un’unica struttura complessa.

San Vito al Tagliamento si vede ridimensionata nelle strutture complesse, confermando le indiscrezioni circolate nelle scorse settimane. La struttura complessa di cardiologia non è prevista nell’ospedale di San Vito e Spilimbergo, dove non è previsto neanche il primario di pediatria. Confermata, invece, la struttura di ostetricia e ginecologia del presidio ospedaliero di San Vito – Spilimbergo. Nel documento si trova anche la scelta, adottata già qualche anno fa, di non prevedere la struttura complessa di otorinolaringoiatria nell’ospedale sanvitese. Non è indicata neanche la struttura complessa di fisiatria, con posti letto a Spilimbergo.

Il Centro di salute mentale di Sacile non avrà la copertura sulle 24 ore: il nuovo organigramma aziendale conferma la copertura sulle 12 ore, nonostante le richieste del territorio. Era stata la riforma della precedente amministrazione regionale a prevedere la copertura sulle 24 ore.

Altra modifica riguarda i distretti sanitari, che passano da strutture complesse a strutture semplici. Rimangono i 5 già esistenti (Noncello, Dolomiti Friulane, Livenza, Sile e Tagliamento) ma vengono ridimensionati: questo comporta che non saranno più strutture autonome, dotate di budget, nonostante saranno chiamati a organizzare le strutture territoriali indicate dal Pnrr (Piano nazionale di ripartenza e resilienza): l’ospedale di comunità, le case della comunità (quelle hub a Maniago, Sacile, Spilimbergo, San Vito al Tagliamento, Azzano Decimo, Pordenone con presenza medica e infermieristica sulle 24 ore 7 giorni su sette, e le spoke, attività sulle 12 ore, a Fontanafredda, Brugnera, Casarsa della Delizia, Fiume Veneto, Prata di Pordenone, Cordenons, Porcia, Zoppola) e le centrali operative.

Sul fronte Covid, intanto, ieri si sono registrati cinque decessi di altrettante donne in provincia di Pordenone e sono risultati contagi di operatori alle case di riposo di Morsano al Tagliamento e Pordenone. Posti letto occupati nei reparti Covid del Santa Maria degli Angeli e l’Asfo sta pensando di ridurre temporaneamente l’attività della chirurgia di Spilimbergo per recuperare personale. —





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