Ospedale di Spilimbergo chiuso ai ricoveri dopo 35 contagi: oltre ottanta infettati in tre case di riposo

PORDENONE. Una seconda ondata dai numeri alti, quella del Sars-Cov-2 in provincia di Pordenone, tra punti critici e nuove misure per garantire l’assistenza.
L'ospedale chiuso. A Spilimbergo l’ospedale continua a essere chiuso a nuovi ricoveri dopo la scoperta di 20 operatori sanitari positivi, 8 pazienti e 6 medici, diventati 7 ieri. I primi a risultare positivi sono stati gli operatori sanitari. Poi sono stati individuati gli 8 pazienti che erano rimasti in reparto, divenuto di fatto Covid.
Avrebbero dovuto rimanere lì fino alla loro negativizzazione. Nei giorni scorsi, però, sono risultati positivi i medici e i pazienti Covid sono stati trasferiti a Pordenone e l’ospedale è stato chiuso a nuovi ricoveri. Rimangono all’interno 20 pazienti internistici e 5 chirurgici in aree non interessate dal contagio, che sono continuamente monitorati. Per garantire i medici si provvede con professionisti da Pordenone. Inoltre il personale della medicina che si negativizzerà sarà spostato a lavorare nel capoluogo.
PER APPROFONDIRE: Perché siamo zona arancione? Gli indicatori che non hanno convinto Roma
Case di riposo. Sono ancora alle prese con tamponi a spron battuto a ospiti e personale tre strutture per anziani della provincia di Pordenone. La casa di riposo “Arcicasa” di San Quirino da settimane combatte con il virus. Attualmente accoglie solamente ospiti positivi (i negativi erano stati spostati alla Rsa di Maniago ma una parte di loro era risultata contagiata e trasferita a Sacile) che in base all’ultimo screening sono 21.
Cinque le vittime nel giro di poche settimane. Notizia positiva ieri alla casa di riposo “Le Betulle” di Cavasso Nuovo: sono arrivati gli esiti di alcuni tamponi molecolari a cui sono stati sottoposti gli ospiti e 3 si sono negativizzati. I positivi sono 47, isolati in un nucleo apposto. Anche in questa realtà erano risultati degli operatori contagiati, una decina. Alla casa di riposo di Cordenons secondo l’ultimo bollettino risultano 18 ospiti positivi e 25 operatori.
✉️ Al Messaggero Veneto abbiamo deciso di attivare una nuova newsletter per fare il punto ogni settimana sul Covid. Iscriviti qui, è gratis
Ricoveri. Continua il trend in crescita dei ricoveri all’ospedale di Pordenone, dove per i pazienti Covid sono impegnati due reparti di medicina e la penumologia, oltre alla terapia intensiva: oltre 100 i ricoverati. Ieri è stato effettivamente chiuso il reparto di chirurgia della mano per trasferire il personale ai Covid.
Territorio. Dal 17 novembre si aggiungono altre due Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) per la cura dei pazienti a domicilio o nelle strutture territoriali: saranno attivate anche Sacile e San Vito al Tagliamento che si uniscono a Pordenone, Azzano Decimo e Maniago. In ogni sede di distretto ci sarà una Usca e quella di Pordenone si occuperà solo dei pazienti di quello del Noncello. Secondo Asfo si farà in questo modo fronte più rapidamente alle richieste di intervento domiciliare. La settimana prossima dovrebbe entrare in funzione la seconda Rsa Covid, quella di Maniago, mentre non c’è ancora una data per l’esternalizzazione del servizio di tamponi al Deposito Giordani e sorveglianza sanitaria. Il servizio è stato aggiudicato e il trasferimento di attività servirà per recuperare personale AsFo da destinare al tracciamento dei contatti dei positivi, strumento per evitare il dilagare del virus.
grave situazione sanitaria e l’economia e la vita dei cittadini.
È in corso il bando per l’albergo sanitario per i Covid-positivi, emesso da AsFo, mentre quello per i negativi è all’attenzione della Protezione Civile Regionale dopo la decina di proposte arrivate per tutto il Friuli Venezia Giulia.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto