Ospedale di Pordenone, dopo l’addio anticipato Spaziante diventa un caso politico

PORDENONE. Una perdita importante per l’ospedale di Pordenone: così è stato giudicato da chi lo conosce bene l’annunciato addio anzitempo del dottor Roberto Spaziante, primario di medicina nucleare e direttore del dipartimento di medicina dei servizi.
Oltre al commiato a fine anno del valido e apprezzato medico, pesa la conseguenza che la medicina nucleare sarà trasferita al Cro di Aviano. Il mantenimento della funzione a Pordenone, infatti, era legata di fatto al contratto di Spaziante.
«Si perde una grande risorsa – ha affermato il presidente dell’Ordine degli infermieri Luciano Clarizia – e con lui va via la medicina nucleare (anche se resta in provincia). A questo sono collegati il personale infermieristico e diversi tecnici. Spaziante è stato un faro per il personale sanitario di questa provincia e perderlo ci amareggia molto».
Il primario è stato anche parte del gruppo dirigente dell’allora Aas 5 a guida di Giorgio Simon, che ha ricordato che «con Spaziante ho condiviso i miei tre anni di direzione. È stato un bel lavorare per il futuro di Pordenone. Grandi discussioni e grandi progetti. Mi dispiace moltissimo che vada in pensione anticipata e lo ringrazio per il bel lavoro fatto assieme».
La questione, però, non è soltanto sanitaria, ma anche politica. A sollevare il caso il consigliere regionale del Partito Democratico Nicola Conficoni.
«La fuga di un altro primario – ha affermato – è uno smacco per l’assessore Riccardo Riccardi: nonostante le sue tardive rassicurazioni, l’ospedale di Pordenone perde un altro pezzo da novanta».
Secondo Conficoni «dopo il forte segnale lanciato dagli operatori della sanità, con lo sciopero di fine luglio, durante un incontro con i primari, che pure simbolicamente avevano sostenuto la protesta accreditandone le ragioni, l’assessore Riccardi promise maggiore determinazione per raddrizzare una situazione di forte sofferenza, a partire dalle gravi carenze di organico e dalle ben 22 strutture operative complesse prive di titolare.
Di pari passo con questa vicenda – ha proseguito Conficoni – va il futuro dello stesso ospedale, che non deve essere solo nuovo nella struttura, ma anche offrire servizi sempre più adeguati alle aspettative degli utenti. Quindi, soprattutto dopo le dimissioni di Spaziante, è importante capire quali iniziative si intendono assumere per tutelarne il ruolo».
Richiesto di una replica, l’assessore regionale Riccardo Riccardi ha preferito non intervenire. —
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