Ospedale, cambia la destinazione di due padiglioni

Sacile, progetto dell’Aas 5 da 3 milioni 600 mila euro A essere interessati sono San Camillo e Colonia agricola
Di Donatella Schettini

SACILE. Servono 3 milioni 600 mila euro per il progetto dell’Azienda per l’assistenza sanitaria 5 per il padiglione San Camillo e per la Colonia agricola dell’ospedale di Sacile che cambieranno destinazione nel quadro della nuova organizzazione della struttura sanitaria, il progetto Sacile 2.0. Il programma prevede alcuni interventi al padiglione Meneghini e il trasferimento della fisiopatologia della riproduzione umana. Le novità riguardano il padiglione San Camillo, dove c’è un centro residenziale per disabili gravi e gravissimi, e quello denominato Colonia agricola, dove si trova un centro diurno. Ma è nel primo che si riscontrano le maggiori criticità. Sono 14 gli utenti ospitati, su un massimo di 15. «I corridoi della zona notte – spiega l’Aas 5 – costringono gli ospiti a prossimità di stanza potenzialmente critiche per la presenza di malati con comportamenti aggressivi verso gli altri, che inducono spostamenti continui tra gli operatori anche tra due piani». La mansarda, in certi periodi dell’anno, viene utilizzata anche come funzione di sollievo per le famiglie e sperimentazione di autonomia.

La proposta, quindi, è quella di realizzare alla Colonia agricola un centro polifunzionale per persone con disabilità. Al piano terra rimarrebbe tutto com’è, con il centro diurno. Al primo piano si prevede un centro residenziale ad alta intensità di assistenza per persone disabili, spostando quello del San Camillo. Disponibile al secondo piano un’area di mille 200 metri al grezzo in muratura dove si può ricavare una sezione autonoma per le esperienze residenziali di sollievo.

«L’idea di massima – prosegue l’Aas 5 – è quella di avere una struttura con spazi modulari, con la possibilità di aggiungere alle stanze di ospitalità almeno una stanza jolly da utilizzare in relazione alle necessità che si vengono a creare, soprattutto pensando all’imprevedibilità dell’insorgenza del comportamento problematico». Il padiglione, pur continuando a ospitare il centro prelievi, riunirebbe i servizi domiciliari e residenziali per le persone con disabilità.

Al padiglione San Camillo si libereranno i locali per i quali è già prevista una destinazione. Al primo piano l’Aas 5 ha stabilito di collocare il Dipartimento di salute mentale sulle 24 ore. «Il vantaggio immediato di questa soluzione – si osserva – è quella di poter avere un servizio dislocato tutto su un piano unico, integrato con alcune soluzioni di sicurezza necessarie nell’assistenza di persone con importanti problemi di salute mentale, specialmente in fase di crisi».

Al secondo piano, con ingresso separato, l’Azienda prevede un progetto di housing sociale per anziani autosufficienti. Completa il quadro il padiglione N: saranno lasciati liberi alcuni uffici e ambulatori del Dipartimento di salute mentale e potrebbero essere utilizzati per un servizio diurno in favore di persone con disabilità da ictus, politraumi e malattie degenerative, «bisogno emergente nel territorio – conclude l’Aas 5 –, ma al momento ancora senza una risposta strutturale».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto