Ospedale, appaltato a una coop il servizio delle celle mortuarie

Circola una battuta amara: «Si sono venduti anche i morti» Non ancora fissata la data per il vertice sui servizi

SACILE. Ospedale e servizi sanitari sempre in primo piano in riva al Livenza. In attesa che l’amministrazione comunale onori l’impegno assunto in consiglio comunale (non è stata ancora fissata la data per il confronto nella commissione consiliare con l’Azienda ospedaliera) in questo inizio d’anno fa discutere la notizia che è stata appaltata la gestione delle celle mortuarie, ubicate in prossimità del ponte di via Nono e sinora gestite in proprio dall’Azienda ospedaliera, a una cooperativa.

«Si sono venduti anche i morti» il commento che circola in città. I servizi mortuari sono stati affidati alla cooperativa sociale Barbara B.Con questa esternalizzazione l’operatore in appalto sarà presente presso l’obitorio di Sacile dal lunedì al sabato il mattino dalle 8.30 alle 11 e il pomeriggio dalle 15 alle 16, la domenica e nei giorni festivi infrasettimanali in reperibilità dalle 9 alle 13. Preoccupano, inoltre, le previsioni contenute nel piano attuativo aziendale. Si teme al riguardo su un possibile taglio dei ricoveri (la funzione acuti sarebbe eliminata con spazio in Medicina solo per post-acuti e riabilitazione) con possibili ricadute sul pronto soccorso.

In tema di servizi e prestazioni garantite all’utenza si lavora, per altro, in riva al Livenza per dotare la sede di via Ettoreo di un unico spazio fisico dedicato alle attività ambulatoriali integrate da parte dell’Azienda ospedaliera e dell’Azienda sanitaria n. 6. Attualmente gli ambulatori, sparsi in diversi padiglioni, vengono invece gestiti separatamente dalle due Aziende. «Giudizio positivo – spiega l’ex consigliere comunale Luigi Zoccolan dell’Associazione per il rinnovamento della sinistra) – è stato espresso in occasione di un incontro che abbiamo avuto a Pordenone con l’Azienda ospedaliera sull’impegno a trovare momenti di collaborazione e di integrazione tra l’attività dei medici ospedalieri e dei medici dell’Ass6 anche con l’obiettivo di abbattere le lunghe liste di attesa. Auspicabile al riguardo, in un prossimo futuro, la costituzione di un unico spazio fisico dedicato alle attività ambulatoriali integrate (Aosma-Ass6). La struttura ospedaliera di Sacile, si sa, è infatti un punto di riferimento importante non solo per l’ambito distrettuale sacilese ma anche per le popolose zone del Veneto. I servizi forniti, quindi, devono essere all’altezza del ruolo interregionale che l’ospedale ricopre». Nel corso dell’incontro si è parlato anche del reparto di Medicina e delle sue nuove funzioni. «Per quanto si riferisce poi a post-acuti e riabilitazione – sottolinea l’ex consigliere comunale – siamo convinti dell’opportunità di potenziare a Sacile l’offerta di posti letto per pazienti in fase post-acuta, in trasferimento dalle unità operative per acuti della sede di Pordenone, e di promuovere la degenza riabilitativa intensiva secondo un progetto in fase di implementazione dal settembre 2011. Tuttavia riteniamo inadeguata la scelta di escludere la possibilità di ricoverare direttamente a Sacile il paziente (in genere anziano fragile) che non richieda accertamenti diagnostici di particolare complessità».

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