Osoppo vuol diventare il paese delle orchidee

Iniziativa del Comune vista l’eccezionale presenza dei fiori: ci sono già un marchio e un pane speciale

OSOPPO. Un giro in bicicletta oppure una passeggiata per scoprire il “paese delle orchidee”. Dove? A Osoppo. Se il forte e la zona protetta delle Risorgive di Bars con i suoi prati stabili sono da tempo “marchi” della cittadina, tra le sue peculiarità c’è anche il fatto che a Osoppo è concentrato il maggior numero di orchidee spontanee presenti in tutta la regione: si tratta di oltre una trentina di specie su un totale di 70 in tutto il territorio regionale. E su di esse l’amministrazione comunale ora sta avviando un progetto pluriennale.

«Tutto è nato alcuni anni fa – spiega il sindaco Paolo De Simon – quando un nostro residente, Luciano Regattin, successivamente risultato essere uno dei maggiori esperti di orchidee in regione, ci segnalò la presenza sul nostro territorio di una trentina di specie che, a differenza di molti altri luoghi del Friuli, sono facilmente raggiungibili e osservabili.

Quella segnalazione, grazie anche alla collaborazione dell’Università di Udine con il professor Valentino Casolo, portò in seguito alla pubblicazione di un libro con tanto di foto e spiegazioni scientifiche molto dettagliate dei fiori che possono essere osservati nei nostri campi».

L’entusiasmo per questa scoperta si è diffuso rapidamente nella cittadina e ha coinvolto anche commercianti ed esercenti tanto che c’è già qualche panificio che ha prodotto il pane all’orchidea, mentre qualche ristoratore ha provato a cucinare il risotto alla vaniglia che si ricava dal fiore (ma non quello delle orchidee spontanee che sono protette).

É stato anche creato un logo che ora compare sugli scontrini dei negozi. Da qui, l’avvio del progetto che l’amministrazione comunale ha redatto e approvato nelle ultime settimane e che ora si prepara a presentare con un convegno in programma il 16 maggio.

«L’obiettivo – spiegano l’assessore Ida Copetti e la consigliera delegata alla cultura Marì Di Giannantonio – è quello di perseguire un cambiamento dell'immagine, in senso culturale, del territorio e successivamente lo sviluppo locale puntando a una ricaduta economica in particolare nel settore turistico e della ristorazione, ma anche dal punto di vista scientifico, coinvolgendo in particolare le scuole».

Se da un lato gli attori del progetto sono gli stessi commercianti ed esercenti di Osoppo che ora sono liberi di inventare il proprio “spin off” sull’orchidea, dall’altro si guarda anche all'apporto di realtà scientifiche (come l'Università), culturali (come Ana-Thema Teatro) per arrivare al Cai, senza dimenticare che il tratto di pista ciclabile che si sta realizzando sul territorio sarà di certo un mezzo adeguato per attrarre un turismo attento all’ambiente e alla bellezza dei fiori.

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