Ordinanza del sindaco: botti e petardi vietati per tutte le festività

Il provvedimento firmato da Savino in vigore fino a gennaio A ridosso di Capodanno controlli più serrati in centro
Christian Seu

/ cervignano

Niente botti fino all’Epifania. E controlli più rigorosi negli ultimi giorni dell’anno, quelli tradizionalmente votati al lancio del petardo. Il sindaco di Cervignano Gianluigi Savino ha firmato nelle scorse ore un’ordinanza che vieta fino al 6 gennaio «l’utilizzo di petardi e botti di libera vendita» su tutto il territorio comunale. Una misura che l’amministrazione cervignanese adotta regolarmente da ormai oltre un lustro, tra i primi municipi friulani a muoversi in questa direzione. Chi sgarra rischia una multa che dal minimo dei 25 euro può salire fino a toccare i 500 euro.

«È una questione di civiltà – rimarca il primo cittadino – e di rispetto anche nei confronti degli animali domestici e della fauna selvatica: quando adottammo per la prima volta il provvedimento, ormai diversi anni fa, erano state le associazioni animaliste a incalzarci. Da allora anche lo spettacolo pirotecnico di Capodanno è “silenzioso”, realizzato cioé con fuochi d’artificio che non salendo in quota non producono gli scoppi tanto fastidiosi e pericolosi per gli animali». Uno spettacolo che, peraltro, quest’anno non andrà in scena: per contenere la diffusione del contagio il Comune ha deciso di sospendere la tradizionale iniziativa della sera di San Silvestro.

In vigore da giovedì, l’ordinanza firmata da Savino non è stata al momento violata. O, almeno, nessuna violazione è stata accertata dalle forze dell’ordine. «A fine anno, quando più frequente è solitamente l’utilizzo di botti e petardi, implementeremo i controlli con la polizia locale, prestando attenzione in particolare ad alcuni luoghi sensibili del centro», conferma il primo cittadino.

Proprio nelle scorse ore l’Aidaa (associazione italiana difesa animali ed ambiente), ha lanciato la campagna “No ai botti di capodanno”, invitando i sindaci a promulgare ordinanze come quella firmata a Cervignano. Nella notte di Capodanno del 2020 nonostante le rigide normative che hanno limitato le attività a causa della pandemia morirono in Italia oltre 360 tra cani e gatti, mentre furono migliaia quelli fuggiti dalla paura. —



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto