Operazioni antidroga e salvataggi: gli encomi consegnati ai poliziotti

Alcuni di loro hanno salvato una vita impedendo un gesto estremo, altri con la loro attività hanno assicurato alla giustizia ladri o spacciatori. Sono stati loro i protagonisti della cerimonia che si è tenuta ieri in questura, preludio della celebrazione per il 163° anniversario della Fondazione della Polizia di Stato in programma per oggi alla Questura di Udine. Sei gli encomi, oltre a due lodi, che sono stati consegnati ieri in Questura dal questore Claudio Cracovia, dal vicario Salvatore Campagnolo e dal primo dirigente Graziella Colasanto nel corso di una breve cerimonia preceduta dal saluto del questore che ha voluto sottolineare lo sforzo congiunto di tutto il personale.
L’encomio, consegnato dallo stesso questore, è andato all’ispettore capo Omar Floreano Di Ronco, assieme agli assistenti capo Mario Cinti e al collega Massimo Marcuzzi. Un riconoscimento con il quale sono state riconosciute le spiccate capacità professionali e notevole intuito investigativo con il quale hanno coordinato una laboriosa indagine che ha consentito l’esecuzione di un ordine di custodia cautelare a carico di un soggetto responsabile di furto aggravato, spaccio di stupefacenti e favoreggiamento personale, nonchè una denuncia in stato di libertà di altri due individui per gli stessi reati. Un’operazione portata a termine il 15 gennaio del 2013 a Udine.
Stesso riconoscimento è stato attribuito dal vicario del questore al sostituto commissario Cristiano Dalmassson e all’assistente capo Maurizio Paravan. Il questo caso si è trattato di un intervento a Cividale del 23 giugno del 2013. Un riconoscimento è stato concesso perché il sostituto commissario e l’assistente capo «evidenziando spiccata abilità professionale e notevole determinazione operativa si distinguevano in un intervento di soccorso pubblico che consentiva il salvataggio di un uomo con intenti suicidi».
Quindi l’encomio consegnato dal primo dirigente Colasanto all’assistente capo Walter Cum e la lode al sovrintendente Nicola Grieco e all’assistente Fabio Floreani per «la capacità e l’intuito investigativo dimostrati nel corso di un intervento che permetteva l’arresto di due fratelli di etnia rom trovati in possesso di sostanze stupefacenti, armi e munizioni di guerra». Operazione messa a segno il 17 gennaio a Udine.
Infine le croci di anzianità che sono andate al sostituto commissario Tiziano Chiarandini, all’ispettore capo Rolando Comodin e all’assistente capo Gabriele Marioni e la consegna di un attestato di lungo impiego nei servizi di ordine pubblico al vicequestore aggiunto Massimiliano Ortolan.
L’incontro è stato preceduto dal saluto di commiato al personale collocato in quiescenza, a partire dall’ex questore Antonio Tozzi, fino al primo dirigente Agostino d’Antini, il commissario con ruolo direttivo Sergio Del Negro, l’ispettore capo Paolo Dezzoni, il sovrintendente capo Maurizio Montanari, i sovrintendenti Franco Bulfone, Maurizio Carboni, Giuseppe Liberale, Marco Vallerugo e gli assistenti capo Marco Copiz, Sandro Ippoliti e Sergio Zamolo. (a.c.)
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