Operatori del Cup senza stipendio si rischia lo sciopero

Presidi, scioperi e azioni forti. Sono disposti a tutto i cinquanta dipendenti di I&T impegnati nel “Front office” per la gestione dei servizi Cup, Anagrafe sanitaria e Accettazione prelievi in...

Presidi, scioperi e azioni forti. Sono disposti a tutto i cinquanta dipendenti di I&T impegnati nel “Front office” per la gestione dei servizi Cup, Anagrafe sanitaria e Accettazione prelievi in Aas4 “Friuli centrale”, Azienda ospedaliero universitaria e Aas3.

Lo hanno fatto intendere chiaramente nel corso dell’assemblea convocata mercoledì su richiesta della Cisl da Giuseppe Sedola (Fim) e Giuseppe Pennino (Fp) e con la partecipazione della Uil (Piero Rampazzo). All’incontro erano presenti i direttori amministrativi dell’Aas4 Saverio Merzliak, dall’Aou Andrea Cannavacciuolo e dell’Aas3 Carlo Matterazzo.

Per i dipendenti, assunti dalla ditta con contratto da metalmeccanici e che non ricevono la paga da due mesi, la situazione è diventata ormai insostenibile. Da anni gli stipendi vengono erogati in acconto, in ritardo e mai a regime, nonostante la puntualità dei pagamenti delle aziende alla ditta.

L’Ass3 ha ereditato questa realtà dal gennaio scorso e vede esternalizzati i Cup di Codroipo e San Daniele, per l’Aas tutti gli sportelli del Distretto sanitario di Udine via San Valentino (Cup- Anagrafe sanitaria) sono gestiti dalla ditta a cui si aggiungono il Gervasutta (Cup- Accreditamento prelievi) e alcune sedi distrettuali periferiche, in Azienda ospedaliera l’accettazione prelievi.

Tra i dipendenti c’è chi lavora ancora da prima dell’esternalizzazione con contratto a tempo determinato prima, con agenzie interinali poi.

La situazione è spinosa, il personale è esasperato, e le organizzazioni sindacali sono pronte ad adottare iniziative che determinerebbero il blocco di queste attività e metterebbero in crisi il sistema dei pagamenti, dei prelievi, e ditutte le procedure legate all’attività di anagrafe sanitaria dove oltre a scegliere e revocare il medico o il pediatra si svolgono altre importanti attività amministrative.

I direttori delle tre aziende hanno anche ipotizzato un subentro negli stipendi nel caso non si arrivi a uno sblocco della vertenza, resta l’incognita sul futuro, visto che l’appalto è in scadenza a ottobre, una situazione che potrebbe spingere le aziende a tentare un affido d’urgenza. «Abbiamo sempre utilizzato il buon senso, ma adesso la situazione è al tracollo – è sbottato Pennino della Cisl chiedendo ai tre direttori di farsi carico delle istanze dei lavoratori con la Direzione centrale salute – spendiamo nell’aggregato appalti di milioni di euro per attività amministrative e poi qualcuno sostiene che il personale amministrativo nelle Aas e Ao è troppo, si sposta la spesa su una voce di bilancio diversa ma la sostanza non cambia, non si assumono amministrativi da anni a fronte di competenze aumentate e di un processo di digitalizzazione e semplificazione amministrativa avviato e mai concluso». (a.c.)

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