«Opera di Leonardo», arriva la Soprintendenza
Sopralluogo in novembre nel monastero delle Clarisse per visionare il bassorilievo attribuito al maestro

Bassorilievo attribuibile a Leonardo Da Vinci: a Gorizia arriva la Soprintendenza. Non si è fatta attendere la risposta delle istituzioni per approfondire la ricerca sulle reali origini dell’opera scultorea ospitata nella cappella del monastero delle Clarisse in piazza Sant’Antonio. Nei giorni scorsi il Comune di Gorizia e l’assessore alla Cultura Fabrizio Oreti sono stati contattati dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, che ha manifestato l’intenzione di conoscere più da vicino l’opera e la vicenda, per dare un suo contributo. Non solo. È già stato fissato anche un primo incontro, che si terrà il prossimo 7 novembre.
«A seguito della lettera che ho inviato dopo aver appreso sulle pagine de Il Piccolo della possibile attribuzione a Leonardo Da Vinci del bassorilievo di piazza Sant’Antonio, sono stato contattato dal dottor Corrado Azzolini della Soprintendenza – spiega l’assessore Oreti –, che mi ha comunicato il suo interesse e che il 7 novembre alle 15.30 effettuerà un sopralluogo nella cappella, per visionare il bassorilievo. Ovviamente informeremo di questo le padrone di casa, ovvero le Clarisse, oltre al critico d’arte Juan Arias Gonano che sin qui ha condotto gli studi sull’opera e che ci ha sensibilizzati ad intervenire. Ci tengo a ringraziare sin d’ora Azzolini e la Soprintendenza per la disponibilità dimostrata nei nostri confronti, e mi auguro davvero che questo possa essere il primo passo per fare chiarezza su questa vicenda così affascinante». Certo il percorso per arrivare a un’attribuzione certa del bassorilievo al genio toscano, che avrebbe eventualmente ripercussioni enormi e positive sull’immagine della città e del territorio, si annuncia senz’altro lungo e complesso. Ma il fatto che la vicenda abbia suscitato in breve un certo interesse da parte della Soprintendenza è senz’altro un primo passo. Segue la testimonianza dell’artista e critico d’arte argentino, ma goriziano d’adozione, Juan Arias Gonano, che al termine di lunghi anni di studi e ricerche sul bassorilievo raffigurante una Madonna con il bambino è arrivato alla conclusione che l’opera marmorea potrebbe effettivamente essere ascrivibile a Leonardo Da Vinci. E più precisamente al suo periodo giovanile, quando, formandosi nella bottega del Verrocchio, Leonardo avrebbe realizzato il bassorilievo copiando come era in uso il modello del suo maestro. Come aveva spiegato nel suo intervento Gonano, la sua tesi si basa sull’analisi critica, stilistica e storica del bassorilievo, ma per arrivare a un’attribuzione certa servirebbero documenti storici in grado di testimoniare nero su bianco la provenienza dell’opera. Difficile, difficilissimo individuarli. L’azione congiunta del Comune di Gorizia e della Soprintendenza, però, potrebbe contribuire a individuare una strada da intraprendere su questo possibile autentico tesoro della cultura e dell’arte goriziana.
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