Oltre un secolo di storia: Conti fa targhe da 120 anni

UDINE. Oltre un secolo di storia, cinque generazioni che hanno deciso di portare avanti l’attività di famiglia e la capacità di adattarsi volta per volta alle richieste del mercato mantenendo sempre la vocazione artigianale. Sarà questo, forse, il segreto del successo della famiglia Conti che da 120 anni rappresenta un’istituzione in città per quanto riguarda il mondo dei timbri e delle targhe.
In via Lionello, Emilio e la figlia Giorgia lavorano fianco a fianco nel negozio, Q.Conti con la supervisione di nonno Luciano, da molti anni in pensione, ma sempre aggiornato sulle ultime novità. Lì, infatti, tra gli oggetti più moderni sono racchiuse le radici della famiglia udinese, che parlano di un passato lontano.
Era il 1895 quando l’azienda s’iscrisse alla Camera di commercio e si trasferì da via Canciani, dov’era nata con un piccolo laboratorio artigianale qualche anno prima grazie a Quintino Conti – insignito del titolo di “maestro incisore” nei primi del Novecento –, a via Mercatovecchio, iniziando anche l’attività commerciale di orologeria, gioielleria e argenteria.
Il servizio s’interruppe con la Grande guerra e riprese poi nel 1919-1920, ma dopo due anni, nel 1922, Quintino abbandonò il laboratorio per una grave malattia.
Gli subentrò Emilio, il figlio, che si era avvicinato allo stesso mestiere nel 1906 e, congedato nel 1920 dall’arma della cavalleria, fece ripartire il negozio decidendo di convertire l’attività orafa in una fabbrica di targhe e timbri in gomma e in metallo da lui stesso incisi.
Ecco che la ditta si trasferisce nuovamente, occupando gli spazi in cui sorge oggi Casa Cavazzini, in via Cavour 14. Correva l’anno 1934. Emilio Conti viene a mancare nel 1956 e gli succede il figlio Luciano (oggi novantenne) che rappresenta la testimonianza vivente di quasi un secolo di vita dell’impresa.
Con la terza generazione al timone – sono gli anni Sessanta – l’attività cambia rotta, le incisioni sono meccanizzate con pantografi e i timbri con l’uso della linotype, e approda in via Lionello 6.
Nel 1985 ad affiancare papà Luciano arriva Emilio, tutt’ora volto del negozio, che si prende il merito di aver potenziato ulteriormente la produzione di timbri, targhe e incisioni con macchine elettroniche ad alta precisione.
Da qualche anno, dietro al bancone ad accogliere i clienti si è unita anche Giorgia, erede femmina della famiglia che, dopo aver terminato la scuola, ha voluto proseguire l’attività del nonno e del papà. «Tutte le mattine, per prima cosa, vengo a fare colazione con mia nipote per poi fare un salto in negozio» afferma Luciano, arzillo e con due occhi che ancora brillano di orgoglio per la propria storia.
L’avvento della tecnologia, la crisi economica, i prezzi sempre più competitivi in un settore che, come altri, ha vissuto e vive periodi difficili non hanno però scoraggiato la famiglia: «Anche grazie ai nostri validi collaboratori, ma soprattutto alla capacità di adattarci a quello che il mercato richiedeva – sottolinea Emilio Conti – siamo ancora qui».
Luciano, Emilio e Giorgia: tre generazioni legate da quella continuità affettiva che ancora si respira nelle botteghe artigianali, punti di riferimento per i più appassionati, luoghi caratteristici della città.
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