Oltre 520 in cura grazie all’Orchidea

San Daniele: all’ospedale il bilancio dell’omonimo progetto Cure odontoiatriche ai disabili anche in sedazione profonda

SAN DANIELE

Il Sant’Antonio è un ospedale all’avanguardia anche per le cure odontoiatriche rivolte ai disabili. Da 12 anni vanta infatti il “Progetto Orchidea”, figlio del compianto dottor Pietro Garlant, che nel 1998 ne è stato l’ideatore grazie a un’intuizione tanto semplice quanto efficace: far collaborare professionalità distrettuali e ospedaliere, vale a dire odontoiatri e anestesisti, per garantire ai disabili le cure dentistiche, tenendo in grande considerazione le necessità psico-fisiche di questi particolari pazienti. Dopo i buoni risultati del primo anno di sperimentazione, dal 1999 il progetto è divenuto stabile tanto che un giorno alla settimana - il venerdì – è dedicato alle sedute operatorie per disabili. Sul successo dell’operazione la dicono lunga i dati: sono 524 i pazienti in cura, 7 mila 411 le prestazioni erogate dal 1999 a oggi, 1891 le sedute di cui 1148 in sedazione profonda per i disabili “non collaboranti”. Così ama definirli il dottor Carlo Gnesutta, responsabile del “Progetto Orchidea”.«Gli anestesisti – continua Gnesutta – effettuano sui pazienti non collaboranti una forma di sedazione profonda, molto meno pesante dell’anestesia generale, che ci consente di farli tornare a casa già nel pomeriggio. Tutti gli interventi sono infatti attuati in regime di day hospital e permettono a pazienti così particolari di non sostare la notte in un ambiente poco conosciuto». Da segnalare che il 75% dei pazienti trattati dal progetto provengono da fuori distretto. Da tutta la regione, ma anche da Veneto e Toscana. E se i tempi non fossero quelli di un continuo contenimento dei costi anche per la sanità, il progetto avrebbe ali per volare anche più alto. Parola di Gnesutta: “Ho più volte ricevuto chiamate dall’Austria e da tutta Italia, anche dalla Sicilia» conclude il responsabile».

Maura Delle Case

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