Old Wild West, Wiener haus, American Graffiti: il fondo Bc Partners vende il colosso friulano del food

Dopo tre anni gli americani pronti a cedere la quota di controllo di Cigierre. Il gruppo udinese conta cinque catene di ristoranti e fattura oltre 350 milioni

UDINE. Il nome del gruppo, Cigierre, dice forse poco agli appassionati della buona tavola, ma basta snocciolare i nomi dei suoi ristoranti per capire di cosa stiamo parlando: Old Wild West, Wiener haus, Shi’s, American Graffiti e in ultimo Pizzikotto.

Sono questi i cinque marchi che hanno reso la friulana Cigierre il gruppo numero uno in Italia nella ristorazione servita. Nel 2015 i fondi gestiti dalla società di private equity Bc Partners avevano rilevato la maggioranza del capitale sociale, oggi sono pronti per passare la mano.

In primavera le valutazioni oscillavano tra la cessione o la quotazione in borsa, ora pare che per la società leader nel food, si profili una “asta”. L’incarico per la gestione della vendita sarebbe stato affidato all’advisor Rotschild e per il suo acquisto potrebbero scendere in campo grandi private equity, e i nomi che circolano sono quelli di Permira e Carlyle.

Peraltro Carlyle, il fondo guidato in Italia da Marco De Benedetti, già tre anni fa aveva studiato a lungo il dossier per poi dover cedere il passo a Bc Partners. Il valore dell’operazione - per il pacchetto di controllo - dovrebbe superare i 300 milioni di euro.

In questi tre anni l’avanzata del gruppo è stata costante, replicando il successo del modello, all’esordio diversi anni fa con il primo Old Wild West, che ha conquistato il pubblico per l’originale mix tra proposta gastronomica e set, una burgher&steak bluse ospitata in ambientazioni da salone del Far West, il gruppo non ha mai smesso di crescere e macinare ricavi, inanellando un successo dopo l’altro grazie a un modello innovativo di fare ristorazione, all’altissima qualità delle materie prime e infine ai format sempre originali per un’esperienza che colpisce nel segno.

Fondata nel 1995 dall’udinese Marco Di Giusto, che ancor oggi è l’amministratore delegato, Cigierre vanta numeri da capogiro: 330 ristoranti tra Italia, Francia, Svizzera e Belgio, 5.000 persone a libro paga, 22 milioni di coperti serviti (nel 2017) e un fatturato che cresce anno su anno, a doppia cifra: 263 milioni di euro nel 2015, 300 milioni nel 2016 (+14%), 354 l’anno passato (+18%).

A seguire, accanto a Oww sono arrivate le Wiener haus, con birra, Wienerschnitzel e altre gustose specialità della tradizione mitteleuropea, quindi Shi’s (marchio acquisito nel 2015) cucina urban japanese, poi Pizzikotto (2016) la pizza che ancora mancava al menu del gruppo e infine America Graffiti (2017) che si ispira ai diner tipici dell’America anni Cinquanta.

L’espansione è tutt’altro che conclusa. Nel secondo semestre di quest’anno, il gruppo ha acquisito nove ristoranti della catena francese El Rancho, con l’obiettivo di trasformarli in OWW entro la fine del 2019. Ma è anche tornato ad investire in casa, a Tavagnacco, dove il 6 settembre ha aperto Pizzicotto, prima pizzeria-lifferia (da “liffo” che in dialetto reggiano significa “tutto ciò che é goloso”) della provincia, una delle 14 che ha inaugurato negli ultimi 2 anni.

La zona è quella della rotonda “Là di Moret” dove sorge un ristorante dal design moderno e accogliente, che occupa 25 persone ed ha il suo must nella pizza.


 

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