Oggi pomeriggio i Mori tornano a scandire le ore

Il primo rintocco alle 17 poi gli Scampanotadors Burelli avverte: l’inquinamento aggredisce i monumenti
ANTEPRIMA Udine 29 settembre 2010. Quadro donato al Marinelli. Telefoto Copyright / Foto Agency Anteprima
ANTEPRIMA Udine 29 settembre 2010. Quadro donato al Marinelli. Telefoto Copyright / Foto Agency Anteprima

Il primo rintocco è atteso oggi pomeriggio alle 17. Il secondo, alle 17.05. Poi il via, nel piazzale del Castello, all’esplosione di campane con il concerto degli Scampanotadors dal Friul. I due Mori di piazza Libertà tornano al lavoro in grande stile dopo un restauro durato quasi quattro mesi, che li ha visti “scendere” dalla Torre dell’orologio per la seconda volta in un secolo. La prima, nel 1950.

L’occasione è l’inaugurazione della mostra «San Biagio 2015: Udine città di campane», che si aprirà alle 18 nella Casa della confraternita, curata dalla direttrice del museo del Duomo, Maria Beatrice Bertone, e realizzata in collaborazione con Paolo Tosolini dei Civici Musei del Comune di Udine. «Un momento straordinario», annuncia l’architetto Adalberto Burelli, che ha curato tutte le fasi del restyling delle possenti statue in rame realizzate nel 1850 su disegno dello scultore Vincenzo Luccardi. Un intervento reso possibile dal finanziamento di 200 mila euro del Gruppo Danieli, che ha consentito di estendere i lavori anche alla cupola del Tempietto e al porticato del Lippomano. «L’incarico di piazza Libertà mi fu affidato 28 anni fa, ma la carenza cronica di fondi ci ha costretto a procedere per stralci» ha raccontato Burelli ieri agli studenti dell’ultimo anno di filmica del Sello, che hanno seguito step by step il restauro, documentandolo con riprese video e testimonianze presto raccolte in un dvd. Presenti anche il sovrintendente per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del Fvg, Luca Caburlotto, la ditta di restauro Laar, lo studio creativo di Fabio Comelli, l’impresa Del Bianco, che si è occupata delle delicate operazioni di discesa e risalita dei Mori, e l’ingegnere della Danieli, Franco Simone. «Il dvd lascerà un’eredità preziosa – ha commentato la preside dell’Istituto d’arte, Rossella Rizzatto – che testimonia la consueta vicinanza della nostra scuola al mondo della cultura, e la proficua collaborazione con le istituzioni».

I due giganti sono tornati a dominare la piazza già dallo scorso 19 gennaio, ma «ci sono voluti diversi giorni per ultimare i dettagli, montare i martelli che battono le ore, e smontare il ponteggio dalla Torre» spiega Francesca Malatesta, del team Laar. Non finisce qui, però, avverte Burelli. Perché sono diversi gli elementi di piazza Libertà che, anche se restaurati di recente, richiederebbero subito un nuovo intervento: come la statua della pace di Campoformio, ritoccata nel 2000. «È già nera» denuncia l’architetto. Colpa dell’inquinamento dell’aria, «il più grande nemico dei nostri monumenti, che solo negli ultimi cinquant’anni hanno subito un degrado maggiore che nei duecento precedenti».

Lodovica Bulian

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