Oggi l’intitolazione del palasport a Maurizio Crisafulli
Prima della partita di oggi del Pienne nel campionato di Dnb di basket, alle 16 si svolgerà la cerimonia di intitolazione del palasport di via Rosselli a Maurizio Crisafulli, indimenticabile giocatore della storica Postalmobili nell’anno della promozione in serie A e anche delle mitiche scarpette rosse del Simmenthal Milano, nonché nazionale azzurro, scomparso per una grave malattia il 29 novembre 2012. Alla cerimonia saranno presenti i giocatori pordenonesi di oggi e di allora.
La proposta di abbinare il suo nome all’impianto simbolo del cestismo in città si deve a Maurizio Callegaro, giocatore della Virtus Pordenone del campionato di Promozione, in cui Crisafulli aveva giocato gli ultimi anni per puro divertimento. Callegaro era partito con una raccolta di firme, passando poi attraverso il sostegno delle società della provincia e presentando l’istanza al Comune, proposta subito accolta dal sindaco Claudio Pedrotti.
Maurizio Crisafulli era nato a Pordenone il 13 aprile 1954. Aveva cominciato a giocare nella Libertas e, grazie al suo innato talento, finì giovanissimo al Simmenthal Milano, vincendo una Coppa delle coppe e una coppa Italia. Debuttò in maglia azzurra, conquistando da protagonista la medaglia d’argento ai campionati europei cadetti di Gorizia. Successivamente militò nella storica Fernet Tonic Bologna, guadagnò una promozione in serie B con Trieste, per fare ritorno a Pordenone nel 1976 a rinforzare la stellare squadra della Postalmobili allenata da Corrado Pellanera, centrando la promozione in serie A2. Finita la carriera da professionista, militò in squadre della provincia, continuando a garantire, indipendentemente dalla categoria, il massimo impegno, con l’umiltà e il grande cuore che lo hanno sempre contraddistinto. Passato dal campo alla panchina guidò la squadra della Virtus Pordenone per diversi anni, prima di cominciare ad allenare nel settore giovanile del Sistema Pordenone.
Il palasport di via Rosselli nella sua veste attuale è stato inaugurato nell’autunno 1983, con il progetto dell’ampliamento di quello precedente per portarlo a un minimo di 3 mila 500 posti – quota minima obbligatoria per poter disputare la serie A – dell’architetto Silvano Varnier. La ristrutturazione avvenne sulla spinta della promozione in serie A della Postalmobili, con il vecchio impianto da 2 mila posti che era diventato troppo angusto per contenere i tifosi che già ore prime dell’inizio delle partite erano in fila per poter trovare un posto. Ma intanto la Postalmobili era retrocessa e aveva cominciato il suo lento ma inesorabile declino.
Dario Darduin
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