Oggi l’addio all’imprenditore Francesco Mosanghini
MORTEGLIANO. È mancato lunedì Francesco Mosanghini, 80 anni, imprenditore nel settore avicolo, attivo in associazioni di categoria e paesane. Da qualche tempo non stava bene, ma è giunto inaspettato il decesso, dopo che domenica aveva ricevuto la visita come sempre di figli e nipoti senza accusare sintomi così gravi da far prevedere il peggio. Il paese è dispiaciuto della perdita di un concittadino stimato da tutti, esemplare per impegno nel lavoro e attaccamento ai valori della famiglia e della comunità.
Tantissimi si stringeranno ai parenti condividendo il cordoglio oggi alle 15 nella chiesa della Santissima Trinità per l’ultimo saluto nella fede, partendo dall’abitazione. Francesco – chiamato dagli amici Franco – ha sempre partecipato a parecchie attività dell’associazionismo, soprattutto per quanto riguardava il suo settore. Negli anni Sessanta-Settanta ha avviato con la moglie Franca l’allevamento avicolo fino a farlo diventare un punto di riferimento nella categoria.
Tanto che proprio per questo negli anni Ottanta con altri imprenditori del settore ha partecipato alla fondazione della Cooperativa regionale tra produttori avicunicoli. Presente inoltre nel mondo del volontariato con l’Associazione allevatori e con il Club 3P, di cui è stato presidente per molti mandati. Animato da grande amore per il corpo degli alpini, dei quali aveva fatto parte, da sempre è stato attivo come iscritto all’Associazione delle penne nere. Era stato presente nelle attività parrocchiali e aveva fatto parte del coro.
«Persona seria, attaccato alla famiglia, laborioso, coerente, discreto nel non voler apparire – ricorda l’arciprete di Mortegliano monsignor Giuseppe Faidutti, coetaneo e amico d’infanzia –. Franco, cresciuto con i solidi principi della famiglia tradizionale, quella del papà Gino e della madre Anute Gattesco, dalla piccola ditta contadina aveva innovato l’impresa con la moglie Franca, con cui ha condiviso 53 anni di vita familiare e lavoro».
Francesco lascia nel dolore più profondo oltre alla consorte i figli Diego, dirigente farmaceutico nel settore veterinario, Lucia, dipendente Abs e residente a Udine,e Paolo, giornalista, vicedirettore del Messaggero Veneto. Lo piangono i fratelli Enore, pensionato nel settore edile, Dino, già docente alle medie, e Renzo, psicologo, e altri parenti. —
P.B.
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