Occupazione in ripresa, svolta all’ex Seleco

Unindustria presenta il 2018. Nel capannone di viale Treviso Electrolux Professional e una lavorazione di Marine interiors
Unindustria è pronta ad affrontare le sfide dell’anno che verrà. E non solo quelle elettorali – politiche e regionali in testa –, ma anche e soprattutto quelle proposte dal mondo dell’economia. Il 2017 si è chiuso positivamente «per il settore industriale, con l’occupazione in ripresa e la copertura dell’intero capannone di Seleco, prima di Natale, da parte di due aziende: Electrolux professional e una lavorazione legata a Marine interiors per la produzione di box doccia e bagni per le navi. E quest’anno è iniziato con nuove aziende interessate a insediarsi in provincia. Una in particolare, del settore metalmeccanico – anticipa il presidente Michelangelo Agrusti – genererà crescita ».


Gli auguri per un 2018 in positivo sono stati rivolti ieri sera a palazzo Klefisch dal presidente degli industriali a una platea esclusiva di invitati, tra i quali ovviamente i volti noti della politica. Il presidente ha voluto ringraziare le istituzioni, Regione e Comune in testa, «per esserci state vicino in questo anno in cui finalmente le luci sono state più delle ombre. L’augurio per il 2018 è che possa proseguire con il meglio dell’anno appena concluso, che ci ha fatto capire che la crisi è definitivamente alle spalle».


Il 2018 che Unindustria si attende è quello con più posti di lavoro. «La ripresa dell’occupazione c’è, ma come è noto agli osservatori più attenti, non sempre c’è incrocio tra domanda e offerta. Ecco che le nostre iniziative sono orientate a investire nella formazione e nel rapporto stretto tra industria, università e scuole superiori. Siamo convinti che in poco tempo si possa generare una mentalità che dia la consapevolezza che è necessario orientare per tempo le scelte dei ragazzi affinché possano incrociare il prima possibile opportunità lavoro». La serata di ieri non poteva essere il momento delle richieste alla politica, «ci sono altri contesti per farle – evidenzia Agrusti –. Tutti sanno, comunque, che per noi i nodi strategici sono quelli della grande viabilità e dello sviluppo di Interporto. Siamo in una fase in cui non solo si stanno riprendendo le vecchie aziende sopravvissute alla crisi, ma ne stanno nascendo di nuove e promettenti. L’intuizione di sviluppare a Pordenone cantieristica e retroportualità è risultata corretta e porterà nuovi sviluppi».


Delle preoccupazioni restano «per alcuni settori e in particolari per il commercio retails che ha bisogno di sostegni. Lo sviluppo del commercio on line sta portando a una desertificazione dei centri urbani. Bisogna lavorare sulla capacità di fare impresa e sulla creazione di filiere di acquisto, nonché su una politica degli affitti che sia lungimirante e non predatoria. Ogni negozio che si chiude– rimarca Agrusti – è una luce della città che si spegne, con le conseguenze che conosciamo».


L’altro tema che sta a cuore al presidente degli industriale è quello «delle professioni nobili. Ingegneri, architetti, avvocati, vivono molto spesso in condizioni di precarietà economica fino a 50 anni. Per non parlare degli studi professionali che soffrono tuttora la crisi dell’edilizia. Abbiamo alcune idee che affronteremo con gli ordini professionali. L’importante – conclude Agrusti – è che a ogni problema si lavori per una soluzione. Se anche le classi dirigente si lamentano, mi chiedo chi debba cercare le soluzioni».


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