Obiettivo 2018 per la fusione dei Comuni del Medio Friuli

MORTEGLIANO. Hanno scelto la Casa della Contadinanza per evidenziare come il loro progetto di aggregazione interessi «quattro Comuni di campagna» che rappresentano «una potenza agricola di questa Regione» con «5 mila 200 capi di bestiame nel solo territorio di Lestizza». E non hanno intenzione di tornare indietro Alberto Comand, sindaco di Mortegliano, Geremia Gomboso, primo cittadino di Lestizza, Piero Mauro Zanin, numero uno di Talmassons, e Roberto Gorza, sindaco di Castions di Strada. La strada, almeno nelle intenzioni, è stata tracciata e passa per la consegna all’università di Udine di un mandato preciso: calcolare i vantaggi, soprattutto per i cittadini, che potrebbero derivare dalla nascita di un nuovo, e unico, maxi Comune. Non un ente locale qualsiasi, ma un’amministrazione capace di diventare, per numero di abitanti, la seconda più grande della Provincia di Udine dopo il capoluogo friulano e che – stando ai rumors – potrebbe prendere la denominazione di Distretto o Comune del Cormor.
I quattro sindaci premono, ma per arrivare al risultato finale – «condiviso dalla cittadinanza e non calato dall’alto come in quel gazzabuglio istituzionale che risponde al nome di Uti» sottolineano a una voce – servirà del tempo. Dopo lo studio socio-economico da parte dell’ateneo, infatti, verranno coinvolte, in vario modo, le cittadinanze. Soltanto in caso di placet all’impianto di base, quindi, si procederà all’analisi formale nelle giunte e nei Consigli comunali, anticamera degli eventuali referendum veri e propri. E considerando come tutto vada portato avanti seguendo le disposizioni della normativa nazionale e regionale, l’ipotesi più attendibile per la nascita del nuovo Comune è fissata al 1º gennaio 2018.
«Negli ultimi anni i friulani si sono allontanati dalla politica – ha spiegato Comand – e anche i recenti provvedimenti legislativi, con elezioni indirette dei rappresentanti e un ulteriore scollamento tra cittadini e istituzioni, si muovono in questa direzione. Con questa proposta, invece, noi puntiamo non soltanto a ottimizzare ed efficientare i servizi, ma anche a dire alla nostra gente che noi saremo sempre a loro disposizione». Una scelta che per Gorza «non è dettata da motivazioni politiche» bensì «dall’omogeneità sociale ed economica dei nostri territori». Il nuovo ente locale inoltre, sottolinea Gomboso, mira anche «a mantenere il suo ruolo intermedio tra Udine e il blocco di Codroipo», ma non è nato esclusivamente per combattere le Uti. «È un’idea a cui lavoriamo da almeno un paio d’anni – conferma Zanin – . L’accelerazione non è dovuta alla legge sulle Unioni dei Comuni che, tra l’altro, siamo certi si schianteranno perchè palesemente anti costituzionale».
Un progetto, quello di Mortegliano, Lestizza, Talmassons e Castions di Strada, che ieri ha ottenuto – ai di là delle risposte, peraltro pacate, agli attacchi lanciati martedì dai quattro amministratori – anche l’avvallo della Regione, per bocca di Paolo Panontin. «Sono molto soddisfatto di avere letto la dichiarazione dei quattro sindaci – ha commentato l’assessore alle Autonomie locali – perché, tralasciando il loro giudizio negativo sulle Unioni, di fatto hanno deciso di avviare un percorso di fusione e questo dimostra che il processo che abbiamo avviato con la legge di riforma degli enti locali ha effetti positivi. Hanno scelto di non comunicarlo ufficialmente alla Regione, ma di farlo alla stampa. Questo, però, non importa, conta la sostanza e, quindi, avranno il nostro appoggio e sostegno.
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