Nuovo stop all’aerocampo della Comina

I voli dovevano riprendere a fine aprile. Invece la convenzione è bloccata. «Le firme soltanto a indagine conclusa»

Si allungano i tempi per la riapertura dell’aviosuperficie della Comina.

L’accordo, dopo due anni di stallo, era stato siglato il 18 aprile tanto che si era prospettata la ripresa dei voli entro un paio di settimane. Ciò non è avvenuto ed è passato un altro mese.

Quel giorno erano scesi nella capitale, col vicesindaco Eligio Grizzo (la trattativa era stata presa in mano dal Comune cinque mesi prima), il segretario generale del Comune Primo Perosa e Lucio Moro per l’Aeroclub; alla delegazione si era poi unita la deputata della Lega nord Vannia Gava. La delegazione aveva incontrato i vertici di Difesa Servizi.

I termini dell’accordo. Il canone annuale dai 23 mila 600 euro (che con l’Iva sarebbero diventati 30 mila) inizati era sceso a 15 mila 900 euro l’anno. Convenzione per nove anni, all’Aeroclub sono stati assegnati 200 giorni d’uso dell’aviosuperficie.

Quella stessa sera il vicesindaco aveva tracciato il cronoprogramma: «Oggi il segretario generale perfezionerà la convenzione e la inviertà via Pec; il Comune verserà il canone annuale, ma sarà una partita di giro perché l’Aeroclub verserà l’importo, a sua volta, al Comune, che quindi non spenderà nulla per questa operazione». Entro il mese l’area passerà dal Comune all’Aeroclub che quindi potrà riprendere le attività sia di scuola sia di volo.

Invece, niente da fare. È passato un mese e mezzo, ma gli aerei non hanno ripreso a volare, sullo storico aerocampo.

«Stiamo aspettando una serie di nulla osta dal ministero che non sono ancora arrivati», fa il punto Eligio Grizzo. Lo stesso ministero «ha chiesto alcuni approfondimenti».

Sulla firma della convenzione “pesa” un accertamento delle Fiamme gialle ancora aperto. «Siamo convinti che si concluderà, come i precedenti, senza alcuna rilevanza penale e civile. Tuttavia, s’intende concludere l’accordo, con la firma delle parti, a verifica conclusa».

Dell’indagine aveva parlato, pochi mesi fa, il presidente dell’Aeroclub Riccardo Furlan. «I precedenti accertamenti mi sono di conforto – aveva detto –. L’indagine sul finanziamento regionale ricevuto per la costruzione dell’hangar si concluse con l’archiviazione. Si volle accertare come spendemmo il contributo. Sulla scuola di volo e sull’attività del club c’è stato un accertamento dell’Agenzia delle entrate terminato con un nulla da rilevare, formalmente e sostanzialmente». A proposito del terzo accertamento, quello ancora aperto, aveva concluso: «Ho la massima fiducia nella guardia di finanza: auspico che le verifiche si concludano in fretta». Subito dopo, dovrebbe essere firmato l’accordo d’uso dell’aviosuperficie.

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