Nuovo Sirenella Il Comune assicura i soldi ai progettisti

SACILE. Schiarita nella diatriba sulla ricostruzione (al momento mancata) dell’hotel Sirenella di Sacile, già albergo ristorante lungo la strada statale Pontebbana in prossimità dell’ospedale, nel...
foto missinato - sacile albergo sirenella ved.
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SACILE. Schiarita nella diatriba sulla ricostruzione (al momento mancata) dell’hotel Sirenella di Sacile, già albergo ristorante lungo la strada statale Pontebbana in prossimità dell’ospedale, nel secondo dopoguerra luogo di ritrovo d’eccellenza per sacilesi e non.

Oggetto della disputa, davanti al giudice civile del tribunale di Pordenone, la mancata liquidazione del compenso ai progettisti della nuova struttura ricettiva. Il Comune di Sacile ha inviato un fax al giudice: ammette di dovere liquidare ai professionisti il dovuto, 253 mila euro.

Un passo indietro. Nel 2008 era stato abbattuto lo storico ristorante hotel Sirenella. Nel progetto di due imprenditori russi doveva sorgere il “Grand hotel Sirenella”: un albergo di lusso di quattro piani, un centro benessere, un centro congressi e 100 stanze. Nel gennaio dello stesso anno il consiglio comunale di Sacile aveva approvato il progetto di massima in deroga alle direttive in vigore, presentato per la realizzazione di un intervento di ristrutturazione edilizia ovvero demolizione e ricostruzione di un fabbricato ad uso albergo.

A rappresentare Sirenella grand hotel srl sono Aleks Samokhin, originario della Bielorussia e il russo Nicolaj Costin. Il progetto è firmato dallo Studio Idea di Portogruaro. I lavori non sono cominciati nei tre anni previsti dalla legge e la società non ha chiesto proroghe. Ma la società ha già versato al Comune di Sacile le spettanze della “vecchia” legge Bucalossi. Mentre gli imprenditori russi non escludono nuove idee per ripartire, decaduti i termini i progettisti hanno chiesto il loro compenso. Prima al tribunale di Portogruaro, importo iniziale di circa 350 mila euro poi sceso di centomila euro.

La causa di accertamento, che vede protagonisti lo studio di progettazione (assistito dall’avvocato Guido Terzi), la srl degli imprenditori russi (rappresentata dall’avvocato Cristiano Leone) e il Comune di Sacile si è tenuta a Pordenone. La progettazione era stata quantificata in 253 mila euro. Pari agli oneri edilizi versati all’ente, soldi che sono stati tenuti fermi. Gli imprenditori russi si sono ritirati dalla causa, ovvero non si sono costituiti, in quanto il Comune ha riconosciuto il debito nei confronti dei professionisti veneti. La causa sarà quindi definita nei dettagli nei prossimi giorni.

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