Nuove telecamere tra ritardi e guasti

di Cristian Rigo
L’ultimo episodio risale a domenica pomeriggio. Due auto si scontrano al semaforo tra via Poscolle e via Marco Volpe. Ad avere la peggio sono un udinese di 30 anni e sua figlia di 7, che vengono trasportati in ospedale fortunatamente in condizioni non gravi. L’incidente è avvenuto sotto gli occhi della telecamera. Che però erano spenti. La telecamera infatti era guasta. È fuori uso da diversi giorni come quella di piazzale Cella. L’apparecchiatura c’è, ma non funziona, alla faccia dei 600 mila euro stanziati dalla Regione. Nelle intenzioni del Comune quei soldi dovevano servire a potenziare il monitoraggio di tutti i “punti critici” del territorio. Le forze dell’ordine ne avevano individuati 19 da aggiungere ai 16 già controllati 24 ore su 24. La nuova “rete” di occhi elettronici doveva essere pronta entro la fine dell’anno scorso, ma poi il ribasso dell’azienda che si è aggiudicata l’appalto ha liberato nuovi fondi e così la Regione ha fatto slittare il termine ultimo per sfruttare il contributo al 31 dicembre di quest’anno. E il Comune sta preparando una variante in corso d’opera al progetto per portare a 43 il numero complessivo delle telecamere. Che nel frattempo però non funzionano sempre alla perfezione. Come nel caso di piazzale XXVI luglio dove è saltato il ricetrasmettitore.
Attualmente sui 30 schermi visibili dalla sala operativa del comando di via Giarardini ne funzionano solo 26. Fuori uso, oltre a quelle di piazzale XXVI luglio e piazzale Cella, sono anche quella di via Leonardo da Vinci e di viale Venezia all’ingresso della tangenziale che dovranno essere risposizionate. «Prima di completare il progetto - spiega l’assessore all’Innovazione, Paolo Coppola che ieri, quando è stato informato dei guasti, si è immediatamente attivato per risolverli - dovremo avere il via libera del comitato di pubblica sicurezza per le 8 telecamere richieste dalla Questura che andranno ad aggiungersi alle 35 previste inizialmente».
La polizia ha chiesto di monitorare anche la zona dei Rizzi, lo stadio Friuli, via Lodi, l’angolo tra viale Tricesimo e via Cividina, piazzale XXVI luglio in altri due punti, via San Rocco e via del Vascello, vicino al centro culturale islamico.
Entro la fine dell’anno quindi vigili, carabinieri e polizia potranno monitorare piazze, strade, giardini e persino il campo nomadi. Da via Girardini infatti le immagini saranno trasmesse anche alla Questura di viale Venzia e al Comando dei carabinieri in viale Trieste, ma al momento le uniche immagini “condivise” sono quelle trasmesse dalle prime 16, “vecchie” telecamere. Quando funzionano.
Oltre all’ampliamento dell’attuale sistema di videosorveglianza, il progetto prevede la realizzazione di una rete con 17 chilometri di cavi a fibra ottica che - sottolinea Coppola – «consentirà di risparmiare i canoni di noleggio da 62 mila euro dell’attuale sistema di gestione e di fatto costituisce la prima parte della rete metropolitana in fibra ottica della città di Udine».
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