Nubifragio manda in tilt Arta e Paularo

ARTA TERME. Lampi, tuoni e vento hanno creato una certa apprensione fra la popolazione l’altra notte nella valli del But e della Val Chiarsò. Il paese più colpito è stato il comune termale in cui hanno lavorato tutta la notte i volontari della protezione civile, personale, tecnici e operai, della Provincia di Udine nonché alcune ditte locali impegnati a sgomberare le strade dai detriti portati dai rivoli fuoriusciti dagli alvei.
Il vento ha provocato pure la caduta di alcuni rami e alberi che sradicati, sono caduti a terra, per fortuna senza grandi inconvenienti a cose e persone: nessun ferito e solo qualche staccionata danneggiata. Notte di apprensione anche per la gente, riportata in diretta su alcuni siti Internet, che lamentava la furia del vento e il rumore dei tuoni provocati dai fulmini, eventi atmosferici più facilmente riscontrabili in primavera che in autunno.
Ieri il tempo si è dimostrato instabile, alternando piogge, per fortuna meno intense, a momenti di squarci di sereno che mettevano in bella mostra le vette montane innevate. Nel frattempo sono stati portati a termine i lavori di messa in sicurezza dei vari siti interessati dal maltempo e a liberare, con apposite pompe, alcuni scantinati di case private allagate da ruscelli in particolare nella frazione di Piedim. La Provincia ha effettuato una prima conta dei danni alla viabilità di sua competenza, che ammonterebbero, su tutta l’area montana, a circa 60 mila euro. La Provincia è intervenuta con squadre di tecnici, operai e ditte appositamente incaricate dall’ente, per un totale di una ventina gli uomini al lavoro, per le prime operazioni di sgombero materiali, controllo dei versanti e ripristino degli attraversamenti stradali.
La situazione più critica, come si diceva, si è verificata sulla strada provinciale 23 della Val d’Incarojo che da Cedarchis conduce a Paularo. La strada durante la notte, dalle 21 sino alle 8.30 di ieri mattina, è stata interdetta al traffico veicolare a causa della tracimazione di un rio. Sommovimenti sono stati registrati in altre zone: una frana con conseguente caduta di materiale è stata segnalata anche sulla carreggiata della strada provinciale Paularo, alternativa alla via che conduce al capoluogo lungo il corso del Chiarsò. Danni anche in altre zone: alcuni massi sono caduti sulla carreggiata della strada della Val d’Arzino in comune di Verzegnis fino al tratto sul confine con la Provincia di Pordenone e nella valle del Lumiei verso Sauris.
«Per fortuna - ha commentato il sindaco di Paularo, Ottorino Faleschini - ha smesso di piovere. Dalla ricognizione effettuata dai tecnici comunali la situazione è decisamente meno grave di quanto sembrava». I danni maggiori si sono verificati ad Arta nella frazione di Piedim. Qui le acque hanno invaso alcuni scantinati racconta un abitante della zona. «Un corso d’acqua che scorre incanalato sotto l’abitato, probabilmente intasato di materiale, ha fatto scoppiare alcuni tombotti allagando le vie del paese». Isolata per alcune ore la località di Rinch, a monte del ponte che porta alla provinciale. Marlino Peresson, sindaco di Arta Terme, ha fatto il punto sulla situazione nel suo Comune. «Hanno esondato rio Poi e Michen, lasciando detriti sulla strada per Plan di Croces, rimasta isolata per alcune ore. Il vento ha abbattuto alcuni alberi, causando danni a delle recinzioni, ma grazie all’intervento della Protezione civile e della Provincia in giornata sarà possibile ripristinare la viabilità su ogni strada». Alcuni interventi hanno riguardato pure il pompaggio delle acque confluite in alcuni scantinati della case a Piedim e a Cedarchis.
Gino Grillo
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